Le continue tensioni geopolitiche e la guerra in Ucraina, ma anche il deterioramento del quadro macroeconomico e le pressioni inflazionistiche hanno costretto Aci Europe a rivedere le stime della piena ripresa del traffico aereo negli aeroporti europei.
Se, quindi, a maggio 2022 si parlava del 2024 come anno della svolta, ora la data è stata posticipata al 2025. "Il traffico passeggeri ha registrato una forte ripresa dalla scorsa primavera - spiega Olivier Jankovec, direttore generale di Aci Europe - e finora è stato molto resiliente di fronte ai crescenti venti contrari, geopolitici ed economici".
Tutto questo, però, non è bastato a imprimere la spinta decisiva alla ripresa, minata anche dal forte rincaro delle tariffe aeree del terzo e quarto trimestre di quest’anno. “Ora - precisa Jankovec - prevediamo che l'incremento del traffico passeggeri si stabilizzi e che si debba giungere al 2025 prima di vedere gli aeroporti europei tornare finalmente al punto in cui si trovavano prima dell'arrivo del Covid-19".
L'anno prossimo, ha aggiunto, mancheranno ancora 220 milioni di passeggeri, "il che significa che i nostri volumi corrisponderanno solo ai livelli del 2017".