“Flyr non ha avuto successo con il nuovo piano finanziario e il consiglio ha concluso martedì sera che non ci sono alternative per ulteriori operazioni. La società presenterà istanza di fallimento mercoledì mattina. Flyr ha cessato l'attività e tutti i voli sono stati cancellati e non saranno riprogrammati”.
Così sul sito della compagnia aerea norvegese si mette la parola fine alla breve storia del vettore fondato nel 2020 dall’ex ceo della Braathens e operativo dal 2021. Una delle compagnie, in questo caso low cost, nate durante la pandemia alla ricerca di nuovi spazi sul mercato che però, nonostante il buon avvio, non è riuscita a parare i colpi degli aumenti dei costi.
Lo stop a Flyr arriva a pochi giorni di distanza da un altro fallimento, quello della britannica Flybe, le cui operazioni erano state bloccate sabato scorso in seguito a una forte crisi finanziaria e alla mancanza di nuovi investitori, come nel caso di Flyr.