Se nei suoi primi 20 anni Ryanair ha rivoluzionato il traffico aereo in Europa, nei prossimi crescerà ancor più indipendentemente dallo sviluppo dell’alta velocità ferroviaria. Solo in Italia, la compagnia di Michael O’Leary stima un aumento dei passeggeri da 50 a 56 milioni quest’anno, per arrivare a 63 nel 2024 e a oltre 100 milioni entro il 2035.
“Anche se i politici parlano tanto di treni - ha dichiarato il ceo di Ryanair all’inaugurazione dei suoi due nuovi hangar nell’aeroporto di Bergamo Orio al Serio - è chiaro che questi non sono l’unica soluzione per il breve raggio: vanno bene da Roma a Milano o da Madrid a Barcellona, ma per spostarsi dal Portogallo o dalla Polonia verso il Sud Italia o le isole è ancora necessario volare”. Per questo il manager è convinto che la miglior soluzione sia investire in aeromobili sempre più sostenibili, avendo già ridotto i consumi di carburante del 60% e il disturbo acustico del 40%. “I Paesi dell’Est Europa, Ucraina inclusa – ha poi aggiunto -, vogliono inoltre rafforzare i loro legami con l’Occidente e lasciano presumere ampi margini di sviluppo”.
Il ruolo dell’Italia
Dei 130 nuovi aerei che saranno consegnati a Ryanair nei prossimi tre anni, almeno 10 verranno dislocati in Italia già per l’estate 2024: il Belpaese, per la compagnia, si conferma la destinazione a più alto tasso di crescita in Europa, guidata proprio dallo scalo bergamasco con 10 nuove rotte e 13 milioni di passeggeri l’anno. “Grazie a Ryanair l’Italia ha superato brillantemente sia la crisi di arrivi d’inizio millennio che post-Covid - ha aggiunto O’Leary - e con la nostra spinta sulle grandi isole diventerà presto la seconda destinazione più visitata in Europa”.
Stoccata a Ita-Lufthansa
Non è poi mancato l’accenno al tema del momento nel settore: “Ben venga l’accordo di Ita con Lufthansa – ha detto -: in questi casi la compagnia tedesca è solita aumentare le tariffe e noi non possiamo che trarne vantaggio, soprattutto fra le fasce dei viaggiatori più giovani”.