Si chiama ReFuelEu ed è la legge che impone alle compagnie aeree che operano in Europa di passare gradulamente ai carburanti green. E che rischia di avere pesanti ripercussioni sui prezzi dei voli, già messi alla prova dal rialzo della domanda, da un'offerta che non riesce a tenere il passo e dall'inflazione generalizzata.
Secondo le stime riportate da corriere.it il fuel green potrebbe far incrementare il costo dei biglietti di 30 euro a tratta già nel 2025, che nel caso dell'Italia, dove il prezzo medio per un volo nazionale/europeo di sola andata si è attestato a 60 euro, significa un rincaro del 50%.
Le regole dell'Europa
Il piano messo a punto dall'Ue prevede che dal 2025 tutti i voli in partenza da un aeroporto dell'Unione europea debbano utilizzare una quota minima di 'Saf', ovvero di carburante sostenibile.
La percentuale sarà di 2% per iniziare, ma nel 2023 passerà al 6%, per diventare il 20% nel 2035, il 34% nel 2040, il 42% nel 2045 e il 70% nel 2050.
Il calcolo sui costi è impietoso: attualmente il kerosene ha un costo di 760 euro per tonnellata, mentre il Saf arriva a 3.200 euro. L'e-kerosene (ovvero il carburante sintentico, ammesso anch'esso previsto nella normativa Ue all'interno della quota 'green', seppure con tetti massimi) arriva a 3.800 euro.
Il sito del quotidiano fa anche un calcolo, numeri alla mano: prendendo per esempio il consumo di fuel di Lufthansa nel 2022, calcola che con le quote Saf previste per il 2030 l'esborso complessivo per il carburante aumenterebbe del 38%.
Poi c'è un problema di produzione: nel 2022 sono stati immessi sul mercato tra i 300 e i 450 milioni di litri di Saf, pari solo allo 0,1-0,15% del fabbisogno delle compagnie. Nel 2030, afferma Iata, ci sarà bisogno di 100 miliardi di litri di carburante green.