“Almeno per i prossimi 10-15 anni non credo ci sarà un calo delle tariffe nel continente” spiega Willie Walsh, direttore generale della Iata, a margine dei lavori dell’assemblea di Istanbul.
Come riporta il Corriere della Sera, Walsh non pensa tuttavia che l’era delle low cost sia finita.
Il manager si aspetta quest’estate “Una stagione decisamente affollata”, con voli che “si preannunciano tutti pieni”.
Sul fronte del rincaro dei biglietti, sicuramente le politiche per la riduzione e l’azzeramento delle emissioni avranno un impatto pesante, poiché “il carburante sostenibile per l’aviazione è molto più costoso del cherosene, e i consumatori pagheranno questa transizione”.
Questo però avrà un impatto su ogni tipo di compagnia, “Con tariffe più alte per tutti” e non solo per le low cost. Un dato è certo: “Con tutti i costi che le aviolinee dovranno sostenere non sarà possibile avere tariffe a 4,99 o 9,99 euro. L’ha detto anche il ceo di Ryanair Michael O’Leary. Ma ripeto: le compagnie low cost resteranno e si espanderanno”.
Secondo Walsh non mancheranno le opportunità per i passeggeri, ma “le tariffe in generale devono riflettere l’incremento dei costi operativi. L’aumento dei costi avrà un impatto sulla domanda, è innegabile, in particolare in quella fascia di viaggiatori molto sensibile al prezzo”. Ma il modello low cost “non è per niente finito. E O’Leary sarà sicuramente in giro per almeno altri dieci anni”.
Buone notizie infine sul fronte di ritardi e cancellazioni previsti per l'estate, che secondo Walsh “non dovrebbero avere i problemi dell’anno passato. Quello che ci preoccupa è la gestione del traffico aereo, a partire da quella in Francia. In generale però mi aspetto un’estate normale”, simile a quella del 2019.