Le compagnie aeree non possono più evitarlo: il Wi-Fi di bordo è diventato un elemento fondamentale per i viaggiatori, che ormai se lo aspettano e basano le loro scelte di volo sulla qualità e il prezzo della connessione.
Dopo l’esperimento del servizio Connexion By Boeing, lanciato nell’aprile del 2000 e accantonato nel 2006, e le seguenti modalità di connessione irregolari e per lo più inaffidabili, soprattutto nei voli transoceanici, ora l’affermarsi di tecnologie più veloci, come la banda Ka e quella sviluppata da Panasonic, fa sì che l’area di copertura sia diventata sempre più ampia, fino a essere globale in molti casi.
Accantoniamo, però, gli aspetti tecnici: la questione che maggiormente interessa i passeggeri, oltre alla qualità del servizio è, infatti, il costo della connessione.
Le partnership
Negli scorsi anni, spiega Skift, le compagnie aeree approfittavano di accordi pubblicitari o di sponsorizzazione per rendere il Wi-Fi gratuito, ad esempio legandosi a un servizio di streaming. Un altro tipo di approccio, che però non ha mai ottenuto troppo successo, è stato invece quello di vendere ai passeggeri pacchetti di dati, che però si scontrava con l’impossibilità, da parte dei clienti, di prevedere quanti dati avrebbero consumato durante il volo.
Il passaggio alla gratuità del Wi-Fi è stato fatto per prima da JetBlue nel 2013, che ha offerto la connessione gratis a tutti i passeggeri che utilizzano l’offerta Fly-Fi.
I programmi fedeltà
Un altro approccio che diversi vettori stanno seguendo è utilizzare i programmi fedeltà come ponte tra l’offerta del Wi-Fi e la sua gratuità. In definitiva, spiega Skift, la connessione gratis si può ottenere solo iscrivendosi a un loyalty program, come nel caso di alcuni vettori asiatici e mediorientali, che hanno reso il Wi-Fi gratuito per tutti i clienti a partire dal momento in cui siano entrati a far parte del programma per frequent flyer.
Anche alcune compagnie americane hanno implementato le funzionalità Wi-Fi gratuite per i membri dei loro programmi fedeltà, dapprima sulla flotta domestica e, entro la fine del 2024, anche sui voli regionali e internazionali.
In altri casi ancora si garantisce ai viaggiatori una qualche forma di connettività gratuita, come ad esempio i servizi di messaggistica app durante il volo, ma solo i frequent flyer possono accedere al Wi-Fi completo indipendentemente dalla loro cabina.
Il Wi-Fi a bordo, dunque, per ora continua a costare, se non in termini economici almeno dal punto di vista della cessione dei propri dati e, dunque, della profilazione della clientela. L’auspicio è che presto l’accesso a internet a bordo diventi istantaneo, continuo e, soprattutto, libero.
Stefania Galvan