Talk aviation a TTG Fra low cost e Cina, le grandi sfide del trasporto aereo

Questione del personale, pricing alle stelle, lungo raggio in recupero con un occhio in particolare sulla Cina. E immancabilmente la dicotomia low-cost legacy e le implicazioni sul mercato italiano, che più di altri risente dello squilibrio a favore dei vettori no frills. Sono stati questi i temi affrontati nel corso del talk show moderato dal direttore di TTG Italia Remo Vangelista che si è tenuto questo pomeriggio nel corso di TTG Travel Experience e che ha visto come protagonisti Gabriella Galantis, senior director sales Southern Europe Lufthansa Group, e Valeria Rebasti, Volotea international market director, in rappresentanza delle due anime delle compagnie aeree, e per gli aeroporti Andrea Tucci, direttore aviation business development di Sea Aeroporti di Milano, e Federico Scriboni, head of aviation business development Aeroporti di Roma.

Sul low cost in Italia Rebasti è stata categorica spiegando che la debolezza del vettore di riferimento in Italia non ha fatto altro che “lasciare spazi nei quali per Volotea, Ryanair, easyJet o Wizz è stato ‘agevole’ inserirsi vista la loro mission sul point to point. Lo stesso non avviene ovviamente dove ci sono compagnie nazionali forti, come nel caso della Germania”.
Il nodo del personale, di volo e di terra, che lo scorso anno ha messo in forte difficoltà tutto il sistema, la manager Lufthansa ammette che la questione non è ancora del tutto risolta e si accompagna alla difficoltà di aggiungere capacità anche per i ritardi nelle consegne degli aerei: “Possiamo dire di essere arrivati all’85 per cento rispetto al 2019 e sono stati passi da gigante. Ma andiamo ancora avanti con le assunzioni e cerchiamo di investire il più possibile sul fronte tecnologico, con soluzioni in tempo reale”.
Anche secondo Tucci poi sul tema della capacità c’è ancora molto da lavorare, anche se poi ogni volta le vicende mondiali impongono momenti di riflessione. E i numeri dimostrano come i vettori siano ancora in difficoltà: “Noi abbiamo superato il 2019 a luglio e a settembre eravamo a + 12 per cento – spiega -. Ma se guardiamo ai movimenti siamo agli stessi livelli di 4 anni fa. Questo significa che le possibilità degli aerei è tirata al massimo”.

E passando poi alla Cina: “Siamo in controtendenza rispetto al resto d’Europa e quindi in crescita sul pre Covid. Ma dobbiamo ammettere una cosa: prima mancava la capacità che oggi c’è e che potrebbe decisamente aumentare”. Punto che trova d’accordo anche Scriboni per quanto riguarda l’hub romano: “Abbiamo di nuovo tutti e 5 i vettori cinesi più China Airlines su Taipei e i tassi di riempimento in costante crescita”.

Infine il pricing, sul quale è intervenuta ancora Rebasti: “Partivamo da tariffe molto basse per incentivare il mercato, in particolare in Italia. Ma se guardiamo oggi, nonostante i rincari, abbiamo la media più bassa rispetto al resto d’Europa”. E sul futuro? Cresceranno ancora? “Impossibile fare previsioni”, è stata categorica Gabriella Galantis.

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