Wilson, Ryanair: “No all’aumento della tassa di imbarco da parte dei Comuni”

Arriva anche la presa di posizione di Ryanair contro la Manovra economica del Governo che consentirebbe ai Comuni, dal prossimo anno, di portare a 3 euro la tassa di imbarco per gli aeroporti di competenza. Dopo le proteste di Aeroporti 2030, tocca ora alla low cost aprire una nuova crociata contro la mossa volta ad aumentare le entrate degli enti locali.

“Questa proposta di consentire un ulteriore aumento dell’addizionale comunale (tassa sul turismo) quasi del 50% avrà conseguenze negative a lungo termine per la connettività e l’industria del turismo in Italia – motivo per cui è stata categoricamente respinta sia dagli aeroporti, sia dalle compagnie aeree”, ha sottolineato il ceo Eddie Wilson.

Secondo il manager gli aumenti delle tasse da parte dei comuni hanno già portato Ryanair a rimuovere un aereo basato (investimento di 100 milioni di dollari) e a cancellare o ridurre le frequenze su 12 rotte da e per l'aeroporto Marco Polo di Venezia. “Se questa misura regressiva verrà messa in atto – conclude -, saremo costretti a rivedere la nostra capacità sull’Italia per la prossima estate. Purtroppo, i cittadini saranno i soggetti più colpiti, poiché una capacità ridotta significherà inevitabilmente tariffe più alte e meno scelta”.

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