Ringraziamo Ryanair, rifiutiamo e andiamo avanti.
Alitalia, come nel gioco dei pacchi di Rai Uno, dice no alle proposte di Michael O'Leary arrivate ieri e decide di proseguire con le proprie gambe. E apre un fronte polemico con Adr, colpevole, secondo Az, di avere aperto le porte di Fiumicino alle compagnie low cost.
“Alitalia tiene a ricordare che possiede una sua strategia, un suo piano industriale, una sua flotta e propri equipaggi – si legge in un comunicato – che le consentono di avere i necessari flussi di traffico per alimentare i collegamenti internazionali e intercontinentali in partenza dall'hub di Fiumicino”. Anche sulle tariffe Alitalia mostra il volto 'low cost' evidenziando come i prezzi proposti non si discostino praticamente da quelli praticati da Az. “Ogni mese Alitalia – sottollinea la compagnia – offre complessivamente 370mila biglietti a prezzi intorno ai 50 euro per destinazioni nazionali e internazionalI”.
Sul fronte di Fiumicino e Adr, invece, il vettore guidato da Gabriele Del Torchio non usa mezzi termini, pur non chiamando mai in causa direttamente la società: “Spiace notare che, in tutti i Paesi avanzati, nei principali hub si evita la convivenza fra l'hub carrier e i vettori low cost che, non a caso, trovano spazio e operano in piccoli aeroporti lontani decine di chilometri dalle città”.
In merito alla vicenda anche Aeroporti di Roma ha voluto comunque evidenziare la propria posizione, mettendo in evidenza un particolare su tutti: “Nessuna condizione di favore è stata riconosciuta a Ryanair: L'attivazione dei voli sullo scalo avviene attraverso un processo normato da un regolamento europeo e coordinato in Italia da Assoclearance, per favorire l'apertura del mercato”. E su Alitalia: Adr, nel rispetto del dovere di imparzialità del concessionario, sostiene lo sforzo di Az hub carrier di Fiumicino”.