Piemonte: nuove regole per B&B e affittacamere

“È un intervento reso necessario dall’evoluzione delle forme di accoglienza turistica che stanno caratterizzando il settore in tutto il mondo, nell’ottica di offrire ai nostri ospiti standard qualitativi opportuni, di adeguare modelli e denominazioni ai parametri del mercato turistico internazionale, nonché far emergere possibili situazioni di illegalità e abusivismo”.

Antonella Parigi (nella foto), assessore al Turismo della regione Piemonte, annuncia così il varo del nuovo regolamento regionale sulle strutture extralberghiere.

In termini concreti, una delle novità più rilevanti riguarda B&B e affittacamere che possono essere gestite in forma non-imprenditoriale: per i B&B la soglia è fissata a tre camere, al di sopra delle quali sarà necessario disporre della partita Iva dedicata, con un limite massimo di sei stanze, oltre cui non si può essere annoverati in tale categoria. Per gli affittacamere invece il servizio potrà essere esercitato in modo non imprenditoriale se svolto in forma occasionale e non continuativa e in non più di due appartamenti posti nello stesso stabile, con un massimo di tre camere e sei posti letto.  

Altro ambito in cui la norma interviene è quello delle locazioni turistiche: l’affitto di una abitazione, per essere considerato attività ricettiva, dovrà disporre di servizi quali fornitura e cambio biancheria, ricevimento ospiti, assistenza in camera e così via, in assenza dei quali l’attività verrà considerata di mera locazione abitativa.  

In tema di denominazioni, il disegno di legge prevede inoltre la possibilità di utilizzare definizioni di maggior appeal quali 'rooms rental' e 'guest house', mentre gli esercizi di affittacamere annessi al ristorante del titolare e posti nello stesso immobile, potranno chiamarsi 'locanda'.

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