Come vincere la concorrenza, un manuale per albergatori

“La convinzione comune è che in Italia ci sia una lotta tra catene alberghiere straniere e piccoli albergatori, ma non è così. I competitor sono gli imprenditori che non fanno innovazione e non prestano attenzione a come cambia la domanda”. È questo il fulcro dell’Italian Hotel Groups, la ricerca presentata durante Turism Investment dalla professoressa Magda Antonioli, docente all'Università Bocconi di Milano.

Lo studio, realizzato con Pkf hotelexperts, si poneva l'obiettivo di mappare i gruppi italiani che compongono la spina dorsale dell'imprenditoria alberghiera, cercando di individuare chi sono, come investono e quali sono le loro performance sul mercato. “Abbiamo voluto dimostrare - spiega la professoressa - che per fare massa critica servono dati di tipo macroeconomico sugli investimenti e sulla quantità di alberghi affiliati a grandi brand”. “Nella nostra ricerca su tutto il territorio nazionale - dice Antonioli - abbiamo riscontrato la consapevolezza da parte degli albergatori del fatto che servono dati; l'imprenditore che oggi sopravvive è quello che riesce a interpretare i segnali ed è attento al mercato: per gestire un hotel serve un manager”.

Strategie comuni
Dall'indagine, inoltre, è emerso anche un grande attivismo da parte dei piccoli imprenditori, che riconosco la necessità di mettere a punto strategie comuni per avere forza nei confronti dei player digitali che continuano ad erodere fette di mercato.

Per questo motivo, come indicato anche dal presidente di Confindustria Alberghi, Giorgio Palmucci, “il mondo del real estate e quello alberghiero devono saper dialogare, confrontarsi. È Importante -  ha sottolineato - fare in modo che il mercato alberghiero veda la nascita di nuovi alberghi e che vengano aperte nuove destinazioni per favorire la crescita”.

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