“No, non lo faremo”. Chris Lehane, capo policy globale di Airbnb, assicura che la piattaforma non comprerà mai hotel. Nonostante la recente apertura da parte del portale home sharing a nuove categorie di alloggi, che includono boutique hotel e b&b, in un’intervista a Il Sole 24 Ore Lehane conferma che gli interessi di Airbnb non si concentrano sull’acquisizione di asset reali, ma guardano ad altro.
“La nostra community è il nostro asset - spiega -. E su essa stiamo investendo. Il nostro è un modello di business diffuso, partecipativo, in cui tutti collaborano con interesse allineati tra loro”. Per crescere, racconta Lehane, “abbiamo appena lanciato nuove categorie di alloggi, nuove esperienze di viaggio, nuovi servizi. E dopo la recente acquisizione di Luxury retreat, abbiamo sviluppato Airbnb Plus con cui è possibile prenotare alcune delle più belle case al mondo”.
Tassa Airbnb
Il capo policy globale di Airbnb si sofferma poi su un altro tema caldo per quanto riguarda il Belpaese: la tassa Airbnb. La piattaforma dovrebbe agire come sostituto d’imposta, trattenendo l’importo relativo alla cedolare secca, al momento del pagamento. “Ho profondo rispetto per le istituzioni italiane e penso che dovremmo cercare insieme la strada giusta – dichiara Lehane -. Tutte le nostre transazioni avvengono online e sono tracciabili. Il Governo dovrebbe favorire questo processo: premettere di avere la massima trasparenza sui ricavi da tassare".
"Il problema - osserva Lehane - è che, se le imposte sono troppo alte, si favoriscono le transazioni al di fuori di piattaforme controllabili come la nostra. Il risultato? Minori tasse incassate”.