Gli investimenti sul settore alberghiero italiano continuano a correre, anche se restiamo il quinto mercato continentale. Nel 2018, il valore degli scambi nel nostro Paese ha raggiunto i 3 miliardi di euro (passaggi di proprietà o nuovi contratti di locazione), in crescita del 9% sul 2017, e la previsione per il 2019 è di 3,4 miliardi, con una crescita ulteriore del 13%.
Sui 24 miliardi di investimenti in Europa, la quota italiana è del 12,5%, dietro Gran Bretagna, Spagna, Germania e Francia.
Lo rileva il "Rapporto 2019 sul mercato immobiliare e alberghiero" di Scenari immobiliari, presentato durante l'Hospitality forum, organizzato insieme a Castello Sgr. Solo negli ultimi 12 mesi (luglio 2018-giugno 2019) l'Italia ha registrato 20 nuove aperture, per 1.679 nuove camere.
"Fra le tendenze che si osservano, la crescente attenzione per l'ospitalità alternativa, come studentati o appartamenti serviti" per Clara Garibello, direttore ricerca di Scenari immobiliari. Scontiamo però alcuni gap. "Tante strutture vetuste e un mercato frammentato, con oltre 33.000 alberghi, molti a conduzione familiare, e solo il 4% di catene" secondo Giampiero Schiavo, ceo di Castello Sgr.
Il tasso medio di occupazione di tutto il settore è del 71%.