“Se ‘buchiamo’ agosto, recuperare a settembre sarà complicato”. Così Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, alla vigilia dell’esodo di Ferragosto esprime i suoi timori sulla tenuta del comparto nel 2019. “L'obiettivo è fare lo stesso risultato dello scorso anno, ma la vedo dura. Anche perché sono tornati pienamente in partita tutti i nostri competitor (Egitto, Turchia ma anche new entry come l'Albania)".
I rivali storici sono tornati, e Bocca non si lascia sfuggire l’opportunità di alcune considerazioni sulle strategie del turismo italiano: "Quando i nostri politici facevano le cicale e godevano per tutti i segni 'più' del turismo lo scorso anno, noi sostenevamo sempre che i segni erano positivi perché il mercato era 'drogato' - dice - e non avevamo in pista a gareggiare con noi tutta una serie di rivali storici, perché alle prese con tensioni politiche o terroristiche".
Per quanto riguarda i segmenti di mercato, mentre c’è una tenuta del target lusso, per attrarre il quale, però, è necessario adeguare le strutture e quindi “è fondamentale il tax credit” il turismo italiano sembra guardare ad altre destinazioni. “C'è una grande attenzione al costo della vacanza, anche a scapito della qualità. Si punta a vacanze che costino meno o si va in Paesi di minor costo come Turchia e Nord Africa o, se si resta in Italia, puntando ai soliti maledetti appartamenti abusivi che non essendo ufficiali ed evadendo le tasse possono stare sul mercato a prezzi decisamente inferiori".
Gli evasori
E proprio sugli abusi affonda senza mezzi termini: "Io mi sono perso. C'è stato l'annuncio del codice identificativo che diventava legge e poi? – dice -. Soprattutto in un momento di difficoltà, il rispetto delle regole diventa determinante. Il problema è che gli evasori sono un grosso bacino elettorale e quindi, finché si continua ad andare a votare ogni sei mesi, per paura di perdere voti li si tiene buoni. Bisognerebbe avere il coraggio di perdere qualche voto, ma fare politiche che premino gli onesti e puniscano i disonesti”.