Un tavolo di crisi per il comparto alberghiero. Questa la richiesta di Federalberghi Puglia alla Regione per contenere le ricadute dell’emergenza coronavirus, che ora inizia a interessare anche le imprese turistiche del Sud Italia. “A 72 ore dall’allarme nelle cinque regioni del nord, la situazione è realmente preoccupante anche in Puglia. Le ultime ordinanze hanno causato cancellazioni intorno al 50% negli arrivi e con la stessa intensità anche per date successive fino a maggio, con annullamenti anche di importanti scaglioni per l’estate 2020 e la totale débacle del turismo scolastico che, per la fascia media a 2/3 stelle, rappresenta il vero core business” spiega il presidente Francesco Caizzi.
Secondo il leader degli albergatori pugliesi, “le preoccupazioni di oggi devono essere subito seguite da un coinvolgimento di tutte le istituzioni territoriali su un tavolo di crisi immediatamente richiesto al presidente della Regione Michele Emiliano. Vanno discussi e adottati con urgenza tutti i provvedimenti di competenza regionale e comunale a favore del sistema alberghiero e della sua forza lavoro, in attesa di conoscere le decisioni del governo centrale”.
Le proposte
Federalberghi Puglia intende avanzare proposte per l'adozione di provvedimenti che tamponino l'emergenza, “sospendendo - precisa Caizzi - il pagamento di tasse di competenza, contributi e mutui e estendendo l'area d'intervento dei fondi di integrazione salariale”.
Sono necessari “interventi urgenti, prima che l'onda lunga delle cancellazioni si trasformi in uno tsunami, costringendo molte imprese a ridurre il personale o addirittura a chiudere i battenti. Le nostre proposte - conclude il presidente - contemplano, tra gli altri: il differimento del pagamento dei contributi previdenziali e del pagamento delle imposte dirette e indirette per un periodo coincidente col perdurare della crisi e, comunque, non inferiore a 12 mesi come già avvenuto per gli eventi sismici; riduzione delle aliquota regionali e comunali; accesso agevolato al credito e sospensione del pagamento delle rate dei mutui; accesso agevolato per le imprese agli ammortizzatori sociali esistenti e a fondi di sostegno al reddito; in caso di protrarsi dell’attuale situazione, è necessario che l’Ue istituisca appositi fondi europei a sostegno delle imprese italiane, alla luce dello stato di crisi”.