Il presidente di Th Resorts, Graziano Debellini (nella foto), prende posizione in merito al dibattito relativo all’ipotesi allo studio relativa all’indice di contagio. “Il turismo è ancora in stato vegetativo – spiega Debellini - nell’attesa che gli spostamenti tra regione e regione siano consentiti dal raggiungimento di un indice di contagio R0 di 0,2. L’R0 è un indicatore in condizioni normali, cioè non tiene conto dei provvedimenti presi per contrastare la diffusione della malattia. Con l’adozione del lockdown, ovviamente, l’R0 è calato progressivamente anche se lentamente: il raggiungimento della soglia di 0,2 è ipotizzabile solo molto più avanti nel tempo”.
Un tempo che molti albergatori potrebbero non essere in grado di aspettare. “Ora – prosegue Debellini - è stato detto che per gli spostamenti tra regioni bisogna arrivare ad un R0 di 0,2, ma l’Istituto superiore di sanità ha annunciato che pubblicherà settimanalmente sul sito del ministero della Salute il valore Rt (cioè il parametro di riproduzione istantaneo, che segnala la trasmissibilità della malattia registrata nelle ultime 24 ore). I dati Iss all’1 maggio parlavano di un indice di trasmissione Rt già sotto lo zero in tutta Italia”.
Il manager lamenta quindi un po’ di confusione. “Si dovrà aspettare l’R con zero o l’Rt a 0,2? Come si è visto, c’è una differenza sostanziale. Se nel primo caso, l’R0, si rischierebbe di arrivare fuori tempo massimo per salvare la stagione turistica estiva, nel secondo le stime sono più ottimistiche, anche se ancora tutte da stabilire”.
Mancano dati omogenei
Inoltre, aggiunge Debellini, “i dati per calcolare sia l’R0 che l’Rt vengono forniti dalle singole Regioni, dove però le misure adottate per il monitoraggio dell’epidemia sono state e sono diverse”. Mancherebbe l’omogeneità di dati su cui basare decisioni delicate, che potrebbero influire drasticamente sull’industria del turismo italiano.
“Th Resorts ha deciso di riaprire le proprie strutture a fine giugno e lo farà in totale sicurezza, garantendo un adeguato distanziamento e mettendo in sicurezza i villaggi secondo le indicazioni della autorità sanitarie. Siamo convinti che la strada della biosorveglianza, nelle singole strutture, con tamponi ripetuti e particolari misure di sanificazione ambientale potrebbe comunque offrire la giusta sicurezza sanitaria, necessaria sia per gli operatori sia per i clienti. Stiamo lavorando per garantire un reale sicurezza, quella che al momento– viste le disomogeneità delle premesse - forse anche gli indici Rt non sarebbero in grado di garantire”.