Il ricettivo sta iniziando a tirare un respiro di sollievo. Lo conferma il Leading Edge of Luxury Reports di Forbes, indagine realizzata su 400 operatori del ricettivo upper level e luxury. Che sono abbastanza convinti che il peggio, a questo punto, sia passato.
Il che, sottolinea l'indagine, non vuole dire che da oggi in poi sarà possibile ripartire con il 'business as usual', anzi; come sottolinea Filip Boyen, chief executive di Forbes Travel Guide, l'ospitalità di lusso dovrà "rimanere cauta, creativa e risoluta per tutto il tempo che sarà necessario".
È vero però che i numeri dell'indagine, chiusa alla fine di settembre, permettono di guardare al futuro con un po' più di serenità, tanto è vero che 54% degli albergatori sottolinea come il momento peggiore per la loro attività sia alle spalle, anche se si aspettano che la via per il totale recupero sarà ancora lunga.
Le riaperture
Il primo segnale è quello delle riaperture: secondo Forbes, l'84% degli alberghi che hanno partecipato all'indagine hanno ricominciato ad accogliere ospiti, un balzo in avanti rispetto al primo sondaggio, effettuato in luglio, dove a riaprire era stato soltanto il 56 per cento. E fra chi è ancora chiuso, il 63 per cento ha pianificato di riaprire in questi ultimi tre mesi dell'anno.
Fra le principali problematiche affrontate per la riapertura, per tutti gli albergatori la più importante è stata quella della formazione del personale sulle nuove norme di sicurezza. Il 60% degli intervistati afferma che il proprio personale ha affrontato bene le responsabilità extra e il 93% ha lavorato molto bene sulle procedure di pulizia extra. Per quanto riguarda la gestione degli ospiti, l'80% degli albergatori afferma che il proprio personale ha gestito molto bene l'applicazione delle procedure di salute e sicurezza.
I nuovi clienti
Evidenziato nell'indagine di Forbes anche il cambiamento di clientela che questo periodo di pandemia ha portato negli hotel. Più del 64% degli albergatori ha infatti notato un deciso incremento delle componente leisure fra i propri ospiti, a discapito di quella business. Un segnale piuttosto chiaro di come il traffico d'affari abbia maggiore difficoltà a rimettersi in movimento, e di come probabilmente le possibilità offerte dalla tecnologia permettano di limitare le trasferte di lavoro.
Aumentano di contro le richieste di informazione al telefono, e il 78% delle proprietà sottolinea come i clienti, a causa delle misure di contenimento della pandemia che portano a un continuo cambiamento delle restrizioni di viaggio, siano per lo più locali o provenienti dalle aree vicine, mentre sono pressoché nulle le presenze dai mercati internazionali o che comunque si collocano a una lunga distanza dalla struttura.