Smart working prima, bleisure dopo. Sono queste le due tendenze che si sono avvicendate durante il periodo pandemico secondo David Kelly, Senior Vice President, Continental Europe, Hilton (nella foto).
Due tendenze che il gruppo ha cercato di cavalcare in tutti i modi proprio a partire dai 28 hotel italiani, tra i primi in Europa a risentire dell’emergenza sanitaria. Venendo a mancare il leisure puro, infatti, Hilton si è dovuto inventare nuovi modi di fare business, e lo ha fatto dando un forte impulso a quella che, da necessità durante il lockdown, si è trasformata in tendenza: lo smart working in albergo.
I servizi per il lavoro a distanza
“Continuiamo a registrare una crescente domanda per attività di lavoro da remoto in tutte le nostre strutture in Italia - spiega -, unitamente a un feedback positivo dei nostri ospiti - sia da parte di privati, sia di aziende. Il nostro servizio, WorkSpaces by Hilton, offre opportunità per il lavoro a distanza, che includono l'accesso a una camera o a una suite con bagno privato, wi-fi standard gratuito opzioni di cibo e bevande e una scrivania con una postazione di lavoro”. Alle aziende è invece dedicato EventReady Hybrid Solution Hilton, che consente di tenere riunioni ibride.
Tra gli hotel più richiesti l’Hilton Milano, le strutture di Roma e Venezia e quella sul lago di Como, perfetta anche per la seconda tendenza, quella che sta guidando la ripresa: il bleisure. “Questo tipo di viaggi - conferma Kelly - continua a crescere in popolarità, in quanto gli ospiti scelgono di combinare il tempo libero e il business in un unico viaggio”. Ecco dunque che i clienti che approfittano dello smart working, grazie all’allentamento delle restrizioni sanitarie, allungano il loro soggiorno per un weekend con la famiglia. “Stiamo registrando l'exploit di quell’esigenza repressa di viaggiare che avevamo previsto” sottolinea Kelly, che evidenzia però come la ripartenza in Europa sia tuttavia ancora a macchia di leopardo, con alcuni Paesi che stanno reagendo meglio di altri.
“I viaggi leisure hanno guidato la ripresa - aggiunge -, ma stiamo assistendo anche a miglioramenti nelle prenotazioni di viaggiatori d’affari e di piccoli gruppi”.
I progetti italiani
Un quadro a luci e ombre, dunque, ma che non impedisce a Hilton di continuare a investire, soprattutto nel nostro Paese: “Siamo presenti in Italia da oltre 50 anni - ricorda Kelly - e l’appeal indiscusso dei suoi hotel sia come destinazioni leisure sia come strutture per viaggiatori business ci conferma che continuerà a essere un mercato strategico per il Gruppo".
"Nonostante la situazione difficile, dunque - continua -, abbiamo aumentato la nostra quota di mercato, aggiungendo nuovi hotel al nostro portfolio, tra cui strutture a Napoli, Brescia, Roma e in Sardegna. Prevediamo che, con l'allentamento delle restrizioni, l'Italia tornerà a essere uno dei Paesi più conosciuti e visitati al mondo, sia dal pubblico dei turisti di lusso sia da quello dei viaggiatori business, ed è per questo che continuiamo ad espandere la nostra presenza in Italia, con altre nove proprietà in cantiere”.