Parma, come sede dell’Assemblea generale Federalberghi, ha offerto l’occasione per un confronto sul tema ‘Enogastronomia e Turismo testimonial del brand Italia’.
“Il patrimonio culturale del nostro Paese è fatto di tanti elementi - ha detto il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca -, e uno di questi è la cultura enogastronomica. La buona tavola è uno dei tratti distintivi dell’ospitalità italiana e infatti l’89% delle strutture ricettive italiane offre servizi ristorativi. È una caratteristica che attraversa orizzontalmente il sistema ricettivo, dalla piccola struttura al grande albergo. E questo comune denominatore deve accompagnare la nostra offerta turistica alle prese con una difficile ma non impossibile ripresa”.
Per Roberta Garibaldi, a.d. di Enit, l’enogastronomia è un asset importante nel turismo: “Abbiamo avviato una strategia su questo tema, e dialoghiamo con le regioni per valutare l’offerta territoriale. Ma è necessario avere dei giovani formati professionalmente in maniera consona per poter proporre l’Italia come destinazione enogastronomica davvero di alto livello”.
E a consacrare il principio secondo cui una buona ristorazione può giocare un ruolo di punta nel turismo sino a diventare elemento di attrazione è stato un addetto ai lavori d’eccezione: “Negli ultimi anni siamo riusciti a creare un’offerta valida per i viaggiatori che vogliono dormire e mangiare - ha affermato lo chef Carlo Cracco -. Avere tante strutture in grado di offrire una buona ristorazione cambia decisamente lo scenario. L’albergo diventa attrattivo se offre tutto, senza che il cliente debba andare a cercare fuori”. E riprendendo il tema della carenza di personale, ha concluso: “Dobbiamo investire sulle scuole, su insegnamento e preparazione professionale dei ragazzi, offrendo possibilità di crescita e nuovi sbocchi”.
S.P.