Il suo obiettivo è rilanciare strutture ‘stanche’ dal punto di vista immobiliare e gestionale, trasformandole in tasselli interconnessi di un’ospitalità suburbana di alto livello. Stiamo parlando di Belstay Hotels, la nuova catena italiana di quattro stelle lanciata da Hotel OpCo, l’azienda controllata dai fondi gestiti dalla società d’investimento britannica Blantyre Capital.
Una realtà che si è inserita in una fascia di mercato ancora scarsamente presidiata dai grandi gruppi con un progetto ben definito, che rifugge dalla standardizzazione per fare dell’alta qualità del servizio e dell’eccellenza della ristorazione i suoi punti di forza.
I criteri di scelta
“La chiave di lettura con cui ci siamo approcciati ai singoli alberghi - spiega Roberto Di Tullio, a.d. di Hotel OpCo (nella foto) - è meno statica di altri competitor della stessa fascia di mercato e si adatta alle realtà su cui interveniamo. I criteri con cui scegliamo gli hotel da rilanciare, però, sono precisi: il posizionamento in un’area suburbana, una dimensione che va dalle 150 alle 250 camere, la presenza di una piscina esterna per attrarre il mercato leisure, spazi adeguati per la convivialità, attenzione al congressuale, ampio parcheggio ma soprattutto un’area ristorativa abbastanza vasta da poter creare ristoranti moderni”.
“La nostra strategia - continua Tommaso Valle partner e co-founder di Garnet Hospitality Partners, la società che ha curato il piano industriale e la strategia oeprativa - si focalizza sulle opportunità di mercato, con l’obiettivo di creare valore operativo e commerciale in strutture suburbane: un lavoro più complesso e rischioso, ovviamente, rispetto a hotel centrali e già posizionati dal punto di vista dell’immagine. Abbiamo dato vita da zero a una catena studiando per ogni struttura l’intervento di restyling, la riqualificazione della squadra operativa e l’inserimento di figure manageriali nuove. Per ogni hotel ci chiediamo quale sia il plusvalore che se ne può ricavare e agiamo di conseguenza”.
Il 'ristorante che non ti aspetti'
Al momento in portafoglio ci sono 4 strutture: due a Milano (a Linate e Assago), una a Venezia-Mestre e una a Roma (Zona Aurelia). “Hanno aperto tutte tra metà aprile e metà maggio - spiegano i due manager - e hanno ottenuto da subito un ottimo riscontro sia per la piacevolezza e la freschezza delle camere, sia per la parte ristorativa”. Quest’ultima, dicevamo, riveste infatti un ruolo fondamentale nell’ospitalità di Belstay, tanto da essere contraddistinta da un brand creato ad hoc: SEGUIMI.
“Siamo riusciti a dar vita al ‘ristorante che non ti aspetti’ - sottolinea Di Tullio - e i nostri ospiti si stupiscono della proposta food & beverage inusuale, che ha una propria identità e si avvale del supporto dello chef stellato Andrea Ribaldone, il quale ci aiuta nella stesura dei menu”.
Le strutture per ora sono quattro, ma l’obiettivo è di portarle a dieci entro il 2024: “Stiamo vagliano numerosi progetti - ci dicono i nostri interlocutori -, per hotel non tanto e non solo suburbani, ma comunque periferici, in linea con il nostro format. Andiamo da Bologna a Venezia, da Torino a Napoli, da Padova e Palermo". I giochi sono aperti.