Dopo la pandemia il business travel in Europa non sarà più lo stesso. Secondo il rapporto presentato da Accor, in occasione dell’evento Master of Travel, il 20% degli incontri di lavoro è andato perduto per sempre, perché reputato “non necessario” o sostituito da “equivalenti virtuali”.
Nei prossimi anni si assisterà quindi, riporta Skift.com, a una notevole riduzione dei viaggi aziendali rispetto al passato. Il calo, secondo la maggioranza dei travel manager intervistati da Accor, sarà di un quinto rispetto al periodo pre-Covid. Alcuni arrivano, persino, a stimare una riduzione più drastica del 50%.
Soluzioni ibride
Le riunioni ibride diventeranno una consuetudine.
La possibilità di organizzare riunioni virtualmente o con tecnologia ibrida sembra infatti sempre più apprezzata dai leader aziendali.
Scelte più consapevoli
Tuttavia, sebbene siano previsti meno viaggi, questi saranno esperienze più significative e coinvolgenti. Accor prevede infatti che i viaggiatori “rimarranno più a lungo” in trasferta e i travel manager saranno più attenti nelle loro decisioni di viaggio, operando scelte più consapevoli e sostenibili sul fronte delle emissioni.
Prediligeranno, per esempio, gli hotel più sensibili alle tematiche ambientali, evitando le strutture prive di credenziali ecologiche. Scelte, queste, con cui i travel manager sperano di aggiungere valore all’immagine aziendale e scongiurare il ‘greenwashing backlash’.