Un mercato in forte espansione quello dell’hotellerie in Italia. È la fotografia che scatta il Team Resarch di Cbre Italy, che rileva nei primi sette mesi del 2022 un trend positivo dei volumi di investimento.
Secondo il report, gli investimenti si sono assestati sui 730 milioni di euro, portando avanti così il percorso di crescita dell’anno passato, quando gli investimenti complessivi hanno toccato i 2,1 miliardi di euro.
Ultimi 12 mesi
Allargando lo sguardo sugli ultimi 12 mesi, l’incidenza degli investimenti del settore degli hotel sul totale dei volumi d’investimento del commercial real estate italiano è stata del 16%, contro quella del 5% registrata a livello europeo, a conferma di come questo settore sia uno dei più sviluppati in Europa.
Dominano Roma e Milano
Roma e Milano continuano a dominare la scena. L’interesse degli investitori è rivolto prevalentemente verso le operazioni value-add, in particolare per il segmento ultra-lusso a Roma e per i segmenti upper-upscale a Milano.
Nell’ambito delle operazioni di tipo value-add, gli investitori mostrano particolare interesse verso il mercato romano, puntando al riposizionamento di strutture esistenti e alla conversione di immobili ad uso ufficio nel centro storico della città, soprattutto nel segmento lusso ed extra-lusso.
A Milano invece i flussi si sono diretti verso il segmento upper-upscale con operazioni di rebranding di hotel esistenti o acquisto di alberghi a reddito da parte di investitori core. Dal 2019 fino alla fine del primo semestre 2022, l’incidenza delle operazioni value-add nel mercato romano ha raggiunto quota 62%, mentre nel mercato milanese si è attestata al 47%.
Le performance
A livello di performance, nei primi sette mesi del 2022 a Roma e Milano l’Adr (Average Daily Rate) è cresciuto rispettivamente del 21% e del 14%, conseguendo i migliori risultati tra le capitali europee, con Roma seconda solo a Parigi in termini di tasso di crescita. I tassi di occupazione degli alberghi si collocano ancora sotto i livelli del 2019, rispettivamente del -14% a Roma e -22% a Milano, ma in linea con quelli del mercato europeo. Il RevPAR, di conseguenza, a Roma è già al di sopra dei livelli raggiunti nel 2019 (+4%) mentre ancora di poco in area negativa a Milano (-11%).
In Italia la diffusione degli alberghi di catena (‘brand penetration’) rimane modesta rispetto ai principali mercati europei, complice una grande frammentazione dell’industria. Questo contesto costituisce un’opportunità per il mercato italiano, che si apre sempre di più all’ingresso di catene alberghiere e investitori internazionali.
“In sintesi - commenta Francesco Calia, head of hotels di Cbre Italy - possiamo dire che, dalla ripresa Covid e per i prossimi anni, il segmento dei resorts e le città di Roma e Milano hanno trainato e traineranno il mercato degli investimenti alberghieri in Italia, assorbendo ad oggi complessivamente circa il 70% dei capitali investiti in hotel nel Paese. Le performance del mercato delle due città sono robuste, in rapidissima crescita e con valori/profitti superiori alle aspettative, e questo dovrebbe progressivamente tranquillizzare gli investitori sui loro ritorni, compensando in parte l’aumento del costo del capitale a prestito.”