Una domanda con una "spiccata tendenza internazionale", ma anche più propensa a prenotare al di fuori dei periodi di picco. A delineare una tendenza nuova nelle prenotazioni del prodotto Italia è stato il regional manager di Booking, Alessandro Callari, in occasione della presentazione a Roma del Barometro Europeo delle strutture ricettive.
“Finora abbiamo visto volumi soddisfacenti in tutti i trimestri dell’anno, con una forte pressione di domanda già sul quarto trimestre, cosa che lo scorso anno era totalmente mancata”. Ad alimentare in questo caso le prenotazioni, "sia il mercato domestico, fortemente in crescita sul quarto trimestre, ma soprattutto la domanda internazionale", oggi tornata a prevalere con il 52% degli arrivi.
Ma cambiano i tempi di prenotazione e le destinazioni scelte: "Si allunga la finestra di prenotazione, mentre la richiesta, che è costante, non si ferma esclusivamente alle destinazioni balneari e della montagna tipiche dell'estate, ma è evidente una ripresa molto forte dell’interesse sulle città d'arte"
Non si ferma, poi, il trend al rialzo delle tariffe alberghiere: "Ad oggi la crescita della tariffa media di soggiorno segna un più 25% rispetto allo scorso anno nei mesi di picco e mediamente del 15%. Un dato molto rilevante, se si considera che già nel 2022 avevamo avuto crescite attorno al 30% rispetto al pre-pandemia".
Ma cosa bisogna aspettarsi per il futuro? "Il viaggiatore ci ha dato un’informazione chiara: che dopo il Covid il viaggio è entrato nel paniere dei beni irrinunciabili. La sfida vera è ora accontentare il viaggiatore di domani, che si mostra sempre più esigente e più sensibile rispetto al tema della sostenibilità ambientale”.