“Possiamo essere la soluzione alla destagionalizzazione e alla redistribuzione del turismo nel nostro Paese”. A dichiararlo è Giacomo di Thiene, presidente dell’associazione Dimore Storiche italiane, in occasione della presentazione del quinto rapporto sul Patrimonio Culturale italiano in mano ai privati. Si tratta del 17% di tutti i beni culturali nostrani, per il 25% censito in aree dell’entroterra, in comuni con meno di 5 mila abitanti, lontani dai flussi turistici.
“Il patrimonio privato è un motore di sviluppo – ha continuato il presidente -, soprattutto per le aree meno popolate del nostro Paese”. La metà delle ville e castelli utilizzate commercialmente, delle oltre 40 mila censite, sono destinate a strutture ricettive. Nel 2023 sono stati 34 milioni i turisti che hanno visitato una dimora storica nel nostro Paese, il 54% dei quali in periodi di bassa stagione. Per l’80% sono italiani, mentre si dividono equamente il restante 20%, gli europei e gli americani con gli asiatici.