Gardinier, Relais & Châteaux
“Nuovi criteri di selezione
per arrivare all’eccellenza”

Ispirare i viaggiatori a scoprire i territori in un modo più consapevole, responsabile e rispettoso delle comunità locali. Sono passati 70 anni dalla sua fondazione, ma l’intento di Relais & Châteaux è sempre lo stesso e, come ci spiega il suo presidente, Laurent Gardinier, per raggiungerlo occorre essere sempre più severi.

“Continuiamo - sottolinea - a voler unire tra loro dimore piccole, con un’offerta gastronomica di altissimo livello e una forte interazione con il territorio”. Un obiettivo raggiungibile solo attraverso un’accurata selezione delle strutture che richiedono di far parte dell’associazione e che vengono visitate in incognito da uno dei 15 ispettori in azione nel mondo: “La nostra quality charter - spiega Gardinier - comprende oltre 500 punti e alle dimore ispezionate vengono assegnati due punteggi: uno tecnico e uno emozionale. Nel 2025 aggiungeremo altri 60 nuovi criteri e verrà introdotto un terzo punteggio, dedicato alla valutazione della sostenibilità”.

Il risultato è che, su 600 candidature che Relais & Châteaux riceve ogni anno, solo 20 in media vengono accettate: “Per garantire la rispondenza con i valori dell’associazione - prosegue Gardinier - ogni dimora riceve ogni due anni un’ispezione di un mistery guest, ma può richiederne una annuale aggiuntiva: un’opportunità per mettersi alla prova, individuare i punti ancora deboli e migliorarsi”.

La carta dei servizi

In cambio Relais & Châteaux offre ai propri membri 65 tipi di servizi diversi, tra cui una rete di 12 uffici stampa nel mondo, sales blitz in tutti i mercati chiave, supporto Hr per la selezione e la gestione delle figure professionali. “Ciò che ci differenzia rispetto ad altre realtà dell’hospitality - precisa il presidente - è che Relais & Châteaux non è un’azienda o una catena, bensì un’associazione che appartiene ai suoi associati. Più precisamente un’associazione no profit, che reinveste la totalità dei suoi proventi in servizi per gli associati”.

L’importanza dell’Italia

Il vero valore aggiunto, spiega, è il network, che consente un interscambio di informazioni costante; un network in cui l’Italia gioca un ruolo di fondamentale importanza: “Con 51 associati - evidenzia Gardinier - è il terzo mercato per presenza dopo la Francia, con circa 150 dimore, e l’America del Nord con 80”. Il nostro Paese è terzo anche in termini di destinazione più prenotata dopo Francia e Stati Uniti, su un totale di 1,5 milioni di ospiti nel mondo.

Il ruolo della Penisola, aggiunge Gardinier, non è solo rilevante dal punto di vista numerico: “Gli associati italiani - tiene a precisare - colgono meglio di altri i valori che contraddistinguono l’associazione. La vicinanza con la Francia è forte, da tanti punti di vista”.

Il tutto con una mission comune: “Esprimere il meglio dell’accoglienza nelle comunità in cui siamo, con l’obiettivo di dare la migliore esperienza possibile. L’obiettivo - conclude - è far sentire gli ospiti non in una camera d’albergo, ma a casa di qualcuno che ha creato un’ospitalità su misura per loro”.

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