Hyatt a Roma,
la ‘strana’ scelta
per il Thompson

Una struttura dove si respira la storia politica d’Italia, un laboratorio di idee trasformato in hotel di lusso. L’ex sede del Partito Comunista Italiano in via delle Botteghe Oscure, costruita dai fratelli Alfio e Alvaro Marchini su indicazione dello stesso Palmiro Togliatti, talmente imponente da essere definita il ‘Bottegone’ da Giampaolo Pansa, è stata scelta da Hyatt per il debutto italiano del brand Thompson by Hyatt.

L’idea di ospitalità si trasforma

Un epilogo che può apparire bizzarro per questo palazzo così emblematico, ma che non lo è per Crystal Vinisse Thomas, vicepresidente e global brand leader dei brand di lusso e lifestyle di Hyatt. “Il Thompson Rome è ospitato in un palazzo iconico - riconosce -, ma con Thompson il nostro obiettivo è proprio trasformare l’idea di ospitalità convenzionale e infondere il meglio della cultura e della storia locale tra le mura dei nostri hotel. Per questo è stata scelta questa struttura così unica, per aggiungere una dimensione storica dinamica e un vero senso della cultura romana all’esperienza degli ospiti”.

La ricca storia del palazzo, aggiunge, è uno dei punti di forza del Thompson Rome, e cita tra le testimonianze del suo passato l’atrio d’ingresso, progettato dallo scultore Giò Pomodoro, caratterizzato da una stella d’oro a cinque punte e dal busto in marmo di Antonio Gramsci. “Ci piace anche la posizione privilegiata - aggiunge -, nel cuore del centro storico, a pochi passi da importanti punti di riferimento come il Foro Romano e il Colosseo”.

Un hub di creatività

L’idea è quella che sta alla base di tutti i Thompson: fare dell’hotel un fulcro di creatività, in un mix di design, esperienze culinarie ricercate e momenti culturali ispirati dalla comunità circostante. Il processo di trasformazione, guidato dallo Studio Costa Progettazioni, prevede importanti lavori strutturali e interni per trasformare il palazzo storico in un hotel con servizi moderni. La ristrutturazione interna comprende la creazione di 69 camere e suite di lusso, un’ampia terrazza sul tetto con un cocktail bar, un ristorante al sesto piano e un punto di ristoro al piano terra.

“Ciò che mi piace di questo progetto - spiega la nostra interlocutrice - è che mantiene l’integrità dell’essenza storica del palazzo. Abbiamo garantito la conservazione degli elementi chiave, come l’atrio d’ingresso, che è assolutamente stupefacente. I lasciti scultorei e architettonici, come l’opera di Giò Pomodoro, rimarranno intatti, consentendo una perfetta integrazione tra il patrimonio storico e il lusso moderno per i nostri ospiti”.

Gli ultimi ritocchi sono ancora in corso e la trasformazione completa sarà ultimata entro l’apertura, prevista per il 2025.

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