Forte desiderio di viaggiare, con una particolare preferenza per una vacanza di lusso, magari alla scoperta del patrimonio culturale, ma senza rinunciare a guardare con attenzione alla spesa.
Saranno queste le vacanze degli italiani nel 2025 secondo la ricerca Ticket to Travel 2025 di Marriott Bonvoy, presentata a Milano da Agnieszka Rog-Skrzyniarz, vice president Luxury Brands, Europe del gigante alberghiero.
L’85% dei viaggiatori italiani prevede di fare le stesse o più vacanze nel 2025 rispetto al 2024. Nello specifico, il 38% dei vacanzieri italiani prevede di fare più vacanze rispetto al 2024, mentre il 47% farà lo stesso numero di viaggi di quest’anno.
La ricerca evidenzia come i viaggiatori italiani prenotino le loro vacanze in media tre mesi e mezzo prima della partenza e il 39% in genere prenota entro due mesi dalla partenza. L'Europa è la principale meta scelta dagli italiani per le vacanze nel 2025 (65%), seguita dal Nord/Sud America (10%). Si prevedono in media 2 soggiorni nazionali, 2 a medio raggio e 1 a lungo raggio, più o meno in linea con le medie generali, ma che dimostrano come i viaggi nazionali siano destinati a rimanere un must. Infatti, la destinazione più gettonata sarà l'Italia per il 33% degli italiani, seguita dalla Spagna (29%), poi dalla Francia (14%), dalla Grecia (12%), dal Portogallo (9%) e infine dalle Americhe (8%)
Le tendenze
Heritage Holidays, ma anche Bravecation. E un controllo attento della spesa, magari viaggiando nelle stagioni di spalla. Sono queste le tendenze principali identificate dallo studio Marriott per il 2025.
Anche gli italiani partono alla ricerca delle proprie origini, con viaggi che si fanno per esplorare la storia e le radici della propria famiglia. Per quanto riguarda le vacanze alla scoperta delle origini familiari, il 33% degli italiani lo ha fatto in precedenza e lo stesso numero ha in programma di farlo l'anno prossimo o nel prossimo futuro. I viaggiatori più giovani - tipicamente la GenZ - sono i più propensi (69% di quelli di età compresa tra i 18 e i 24 anni), in base ai fattori chiave che spingono a “voler vedere dove sono vissuti e cresciuti i propri familiari” (39%) e a “quanto sia importante conoscere le origini della propria famiglia e capire com'era la loro vita” (37%).
Emerge anche una tendenza definita Bravecation: la propensione dei viaggiatori a essere più coraggiosi quando vanno in vacanza e a provare esperienze che non farebbero a casa. Quasi sei viaggiatori italiani su dieci (59%) - al di sotto della media generale del 67% - affermano di essere più coraggiosi in viaggio. L'età gioca un ruolo importante: l'80% di coloro che hanno un'età compresa tra i 18 e i 24 anni e tra i 25 e i 34 anni affermano di sentirsi più coraggiosi in vacanza e di fare cose che non avrebbero il coraggio di fare a casa, come provare cibi nuovi o insoliti o scalare montagne.
Per quanto riguarda il controllo della spesa, la ricerca è quella di un buon rapporto qualità/prezzo a prescindere dal budget. Il fattore principale che incoraggerebbe chi sta considerando una vacanza a prenotarla è “ottenere un prezzo speciale” (54%). Tre quarti degli adulti italiani (75%) hanno preso in considerazione l'idea di viaggiare durante la cosiddetta “shoulder season” e le ragioni principali sono il miglior rapporto qualità-prezzo (78%) e la minore affluenza di pubblico (65%).
Focus lusso
Fra gli affluent travellers, sette viaggiatori italiani su dieci (70%) soggiornano in un hotel a 5 stelle quasi sempre. Nel 2025 andranno in viaggio in media 4,8 volte nei confini nazionali e 4,5 all’estero, totalizzando così più di 9 viaggi annuali. Sette viaggiatori italiani su dieci (70%) dichiarano che opterebbero per un viaggio verso una destinazione emergente con più probabilità se presente un brand di lusso. E il 45% afferma che non sceglierebbe una destinazione emergente se in quella località non fosse presente un hotel a cinque stelle. “È chiaro che i viaggiatori italiani alto spendenti preferiscono esperienze arricchenti al semplice acquisto, con il 54% dei consumatori in target intervistati che dichiarano di dare priorità ai viaggi rispetto a tutte le altre spese non essenziali - spiega Agnieszka Rog-Skrzyniarz -. Gli italiani considerano anche la scelta di destinazioni emergenti per le loro vacanze se con hotel a cinque stelle, come The St. Regis Al Mouj Muscat Resort nel Sultanato dell'Oman o Paragraph Freedom Square, a Luxury Collection Hotel, Tbilisi in Georgia”.
Il tipo di servizio che preferiscono è la personalizzazione (essere riconosciuti appena rientrano in hotel, essere chiamati per nome o ricevere un pensiero personalizzato) per quasi la metà di loro (47%), seguita da un servizio discreto (39%) e dal fatto che il personale dell'hotel capisca e anticipi le esigenze con un servizio altamente personalizzato (37%). Più di otto su dieci (82%) affermano che la sostenibilità è importante quando si tratta di hotel a cinque stelle - in primo luogo l’impegno verso la comunità locale nel rispetto del loro stile di vita, così come la conoscenza della loro cultura, generando occupazione e reddito nell'area (63%) seguito dal coinvolgimento degli ospiti in iniziative a sostegno della sostenibilità dell'ambiente naturale circostante l'hotel (50%).
Mentre sono in vacanza, i viaggiatori italiani ritengono importanti le seguenti esperienze di benessere: trattamenti su richiesta; la possibilità di visitare la spa in qualsiasi momento della giornata (49%), seguita dai trattamenti più recenti e all'avanguardia che nessuno ha ancora provato (37%) e da una profonda connessione con l'ambiente naturale, ad esempio una sorgente o una stanza del sale all’interno della struttura (36%).