Malaga interviene per mitigare gli effetti negativi che la crescita degli affitti brevi sta producendo sulla popolazione cittadina.
L’ultima notizia, riportata da La Repubblica, riguarda la richiesta del sindaco Francisco de la Torre, che avrebbe inviato una lettera al ministro spagnolo dell’Industria e del Turismo Jordi Hereu chiedendo di introdurre una tassa per i pernottamenti negli appartamenti turistici. I proventi della tassa verrebbero utilizzati per sovvenzionare gli affitti delle famiglie in situazione di esclusione sociale.
La tassa permetterebbe al Comune di incassare alcuni milioni di euro.
Quella del sindaco di Malaga è l’ultima misura in ordine temporale fra le proposte avanzate dalle amministrazioni locali per limitare il turismo incontrollato.
Il Comune di Siviglia ha infatti annunciato che avrebbe tagliato l’acqua a circa 5mila appartamenti turistici illegali che operano nella città andalusa senza licenza o che non rispettano le normative.
Il sindaco di Barcellona, Jaume Collboni, a giugno ha annunciato l’eliminazione in cinque anni di tutti gli appartamenti a uso turistico e la loro (ri)conversione in uso residenziale. Sempre a Barcellona è stato approvato un aumento della tassa di soggiorno per i turisti che verrà applicato da ottobre. I visitatori, indipendentemente dal fatto di alloggiare in una pensione, in una nave da crociera o in un hotel a 5 stelle, dovranno pagare al Comune 4 euro a notte e non più 3,25. A questa tassa comunale si aggiunge anche quella regionale, che varia da un euro a persona a notte per i soggiorni in hotel con meno di 4 stelle fino a 3,50 euro a notte per le strutture a 5 stelle.