Tanti turistima pochi incassi: lo strano caso di Roma

Sui flussi in entrata, le cifre parlano chiaro: a Ferragosto Roma ha registrato un incremento del 2% anno su anno. Dato importante, se si considera che quella del 2016 era già stata un’ottima estate per l’incoming nella Penisola.

Ma, come riporta repubblica.it le cifre potrebbero rivelare anche un’altra verità: ovvero che non sempre gli incassi delle imprese del settore seguono lo stesso trend.

Airbnb e gli altri
Diverse le cause che potrebbero portare le aziende a un consuntivo inferiore a quanto sarebbe lecito aspettarsi viste le cifre dei visitatori. Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma, punta il dito contro affitti abusivi e b&b non ufficiali. Affermando senza mezzi termini: “L’aumento degli arrivi ha inciso sul Pil della città solo in minima parte”. Secondo i calcoli di Federalberghi, delle 25mila offerte pubblicate da Airbnb su Roma solo 8.800 sarebbero ufficialmente registrate.

Ma ci sono altri elementi che entrano in gioco: ad esempio la competizione, come afferma il presidente dell’Ente Bilaterale Giancarlo Mulas. “Pur di vendere gli hotel hanno fatto prezzi molto competitivi”, afferma al sito web del quotidiano. E, secondo i calcoli Confcommercio, oggi un turista a Roma spende non più di 67 euro al giorno per dormire e mangiare.

Anche questo secondo aspetto gioca un ruolo importante: secondo Fabio Spada, presidente Fipe Confcommercio, c’è in calo evidente nella ristorazione tradizionale. A trarre qualche vantaggio sono stati invece bar e simili: segno che il turista, oggi, preferisce mangiare pizze al taglio e panini.

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