Un calendario di 780 eventi, ma ne sono previsti altrettanti da qui a fine anno. Con questi numeri è partito ufficialmente oggi l’anno di Palermo come Capitale della cultura. Al Teatro Massimo sono arrivati il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il ministro dei Beni culturali e Turismo Dario Franceschini a tagliare ufficialmente il nastro di un anno di manifestazioni.
"La vittoria di Palermo - ha detto Franceschini - è stata una vittoria basata su un progetto molto forte, di convivenza, di dialogo e di apertura, una delle caratteristiche con cui la città sta ricostruendo una vera crescita e rinascita. Per Palermo il ruolo di Capitale della cultura non finirà il 31 dicembre 2018, ma continuerà sulla base del lavoro fatto in questi anni. Il capoluogo della Sicilia resterà anche dopo quest'anno Capitale della cultura, del dialogo e soprattutto del Mediterraneo".
Ed è proprio il Mediterraneo l’ideale centro del progetto di Palermo, che vede nel logo della manifestazione la sua rappresentazione: 4 volte ripetuta le lettera P in arabo, ebraico, fenicio e greco, per raccontare la sfera di influenza che può e deve avere la città.
“Noi stiamo investendo nel Mediterraneo e in Africa perché pensiamo che da questi investimenti ci spossano essere non solo occasione di business, ma i fondamenti per un nuovo dialogo e per mantenere la pace – ha detto il premier Paolo Gentiloni -. A questo impegno Palermo Capitale della cultura può dare un contributo straordinario, facendo affidamento sulla propria storia, sulla propria cultura, geografia e civiltà”.