Il turismo in Italia sta vivendo “un momento di slancio”. Gianni Bastianelli, direttore esecutivo di Enit, racconta così le previsioni di incremento per tutta la stagione primaverile: fra i tour operator europei, l’82,9% prevede una crescita, mentre dai mercati extra europei la crescita è annunciata dal 76,1% degli operatori. Senza contare che per Pasqua, le vendite sono aumentate per il 69,2% degli t.o.
Il monitoraggio Enit rilancia, quindi, la centralità dell’Italia, sulla scia di un 2017 di grandi numeri.
Se gli arrivi turistici internazionali a livello mondiale vedono l’Italia posizionata al quinto posto dopo Francia, Usa, Spagna e Cina, secondo i dati Unwto, la crescita dei flussi nel periodo gennaio – ottobre rispetto al 2016 si è attestata sul 10%, il tasso più alto di incremento fra i Paesi top five.
Nel contesto europeo, l’Italia è al 3° posto dopo Spagna e Francia, e prima della Germania, per presenze di residenti e non. Con 427 milioni di notti totali, il Belpaese risulta nel 2017 in aumento del 5,9% sul 2016, mentre la Spagna con la sua corazzata turistica cresce solo del 3,6%. Considerando, invece, le sole presenze straniere, queste sono state pari a 212 milioni nello scorso anno, facendo registrare un incremento del 6,3% sul 2016.
Il valore del comparto
Il report di Enit analizza anche la spesa turistica, che si posiziona su un incremento 2017 su 2016 del 7,2% per un ammontare di 39 miliardi di euro. La spesa turistica degli italiani all’estero è stata invece pari a 24 miliardi, con un saldo netto positivo di 15 miliardi di euro (+8,7% sul 2016). Analizzando la spesa degli stranieri, sul podio si trovano i bacini di origine più tradizionali: Germania (+7,5% sul 2016), Stati Uniti (+2,5%) e Francia (+9,5%).
Declinando il dato della spesa turistica nelle singole regioni, il Lazio con un +17,3% sul 2016, la Lombardia, il Veneto (+5,7%) la Toscana (-0,9%) e la Campania (+14,9%) risultano le mete preferite dagli stranieri, coprendo il 65,7% della spesa totale del turismo d’oltreconfine in Italia.
Rispetto al 2017, si stima nell’anno in corso un incremento della contribuzione al Pil dell’1,8%, con un valore economico del comparto che sarà pari a 227,3 miliardi di euro.