Si chiama CleanBnB ed è una startup che si rivolge direttamente ai proprietari di appartamenti che vogliono mettere a reddito le loro seconde case utilizzando le piattaforme di affitti brevi ma non hanno la possibilità (o la volontà) di seguirli personalmente.
“Siamo nati nel 2016 – spiega Francesco Zorgno (nella foto), co-founder & ceo della società – da un’idea sviluppata grazie all’anno dell’Expo, durante il quale ci si è resi conto che, pur essendoci attività di gestione degli appartamenti a livello locale, mancava un riferimento nazionale. Oggi, dopo due anni di lavoro, abbiamo in gestione 400 appartamenti distribuiti su 30 diverse città su tutto il territorio italiano".
L’attività di CleanBnB copre tutti i diversi aspetti dell’affitto breve: dalla preparazione dell’immobile alla creazione e pubblicazione degli annunci, fino alla fase di check-in, check-out, pagamento della tassa di soggiorno e pulizie. I proprietari pagano il servizio attraverso una percentuale su quanto incassato, una soluzione che Zorgno ritiene la carta vincente, perché rende l’attività di CleanBnB particolarmente interessante. “Inoltre, il nostro marchio si pone come una garanzia per il cliente finale che affitta l’appartamento, perché abbiamo standard e regole rigide” dice Zorgno.
Il futuro
“Abbiamo lanciato due round di crowdfunding che ci hanno dato grandi soddisfazioni – dice Zorgno -; l’ultimo, in particolare, doveva essere aperto per 3 mesi e invece in 3 settimane abbiamo raggiunto i 500mila euro di capitale che volevamo e che ci consentono di portare avanti i progetti per il futuro”.
Il progetti in campo prevedono, ora, un ulteriore sviluppo territoriale, il potenziamento della presenza nelle città dove già ci sono proprietà in gestione e lo sviluppo dei team locali operativi.