“Se i risultati sono questi la tassa di soggiorno è inutile. O la si trasforma in una ‘tassa di scopo’, o la si toglie”. Il ministro Gian Marco Centinaio affida a Twitter il suo lapidario commento sull’articolo apparso su Il Messaggero oggi a proposito della mancanza di fondi del dipartimento Turismo di Roma.
Il taglio dei fondi
Proprio l’organismo che dovrebbe occuparsi della promozione della Capitale all’estero si è infatti visto ridurre all’osso le risorse nell’ultimo Bilancio dell’amministrazione. Anche i proventi derivanti dalla tassa di soggiorno, che ammontano a circa 110 milioni di euro, non risollevano le sorti del dipartimento: il 5% della cifra dell’imposta, pari a oltre 5 milioni di euro, sarebbe infatti dovuto essere reinvestito nel settore, invece è stato dirottato su altre voci di spesa.
Se nel 2017 il dipartimento ha potuto contare su 2 milioni 750mila euro, quest’anno gli è rimasto solo un milione, con cui ha potuto far poco di più che confermare la partecipazione a TTG Travel Experience a ottobre e al Wtm di Londra a novembre. Sospeso, invece, il progetto di comarketing attivato lo scorso anno per attirare i big spender da Stati Uniti e Canada.