Le cifre non sono irrisorie: si parlerebbe infatti anche di 2-3mila euro. Ed anche per questo che i titolari degli stabilimenti balneari di Rimini hanno deciso di dare battaglia contro gli avvisi di pagamento dell’Agenzia delle Entrate. Il motivo? Nelle lettere l’Imu viene ricalcolato sulla base del numero di ombrelloni presenti sulla spiaggia. Come riporta corriere.it, il presidente di Oasi Confartigianato Giorgio Mussoni avrebbe anche sottolineato come la richiesta non sia arrivata ai gestori degli stabilimenti dei comuni vicini, come Pesaro, Cesena o Ferrara.
Il nodo di partenza sarebbe il sistema di calcolo del valore catastale. Sempre come spiegato da Mussoni, sarebbe stato modificato il criterio: invece di tenere conto solo di cabine, bar e ristoranti, ora nel conteggio entrerebbero anche gli ombrelloni. Più ce ne sono, più consistente è l’Imu. Inoltre, afferma il presidente dell’associazione, l’Agenzia delle Entrare avrebbe chiesto anche gli importi arretrati per gli scorsi anni.
Per il momento sarebbero circa un centinaio gli avvisi recapitati, ma si stima che potrebbero arrivare anche a 300.
Ma i balneari non ci stanno: “Se necessario siamo decisi ad arrivare fino in Cassazione”, avverte Mussoni.