Amano comprare prodotti Made in Italy, ma vorrebbero farlo a tutte le ore, anche di notte. Spendono molto, ma vorrebbero trovare persone in grado di parlare la loro lingua e, soprattutto, utilizzare la app di un cellulare per fare shopping.
Sono i turisti dalla Cina, la cui esperienza di visita in Italia si limita ancora a Lazio, Veneto e Toscana, regioni che, da sole, attraggono oltre il 63 per cento dei flussi. Eppure, se potessero contare su un'offerta più rispondente ai loro bisogni, sarebbero pronti a esplorare nuove destinazioni. Parola dei tour operator cinesi che, in occasione dell'evento organizzato da Risposte Turismo a Firenze, hanno chiarito quali sono i desideri degli shopping tourist provenienti dal Paese del Dragone.
"I turisti cinesi - spiega Raymond Luo, product director di Gzl International travel service - vogliono avere tutto a portata di mano: le bellezze artistiche, che devono essere vicine al proprio albergo, così come i negozi dove poter comprare i prodotti locali". Orari più flessibili sono poi quelli richiesti agli esercizi commerciali. "In patria - evidenzia Luo - i negozi sono aperti tutta la notte, ecco perché anche qui si aspettano un'apertura prolungata".
Sempre più ampio l'interesse verso i prodotti non di marca, ma rappresentativi dell'italian style. "Non bisogna credere - osserva Ying Jie Lu, group operation manager di Shanghai Ctrip - che solo i grandi brand attraggano il pubblico cinese. È molto forte anche l'interesse per il prodotto di nicchia realizzato da un artigiano e che, magari, ha una grande storia alle spalle". Altro mito da sfatare, che il pubblico cinese non sia disposto a uscire dagli itinerari più battuti. "Spesso - rileva Weidi Jiao, shopping team manager di Nanhu Travel - vorremmo promuovere altri posti e conoscere l'Italia a 360 gradi, ma ci serve il pacchetto adatto, che includa hotel e ristoranti con servizi per il nostro mercato".