“Gardaland è ormai una destinazione, anche se nasce come parco”. Così Aldo Maria Vigevani, ceo di Gardaland, traccia quello che è il compimento di una metamorfosi che ha visto il parco divertimenti trasformarsi in una vera e propria meta turistica, capace di intercettare flussi di varia natura, attraverso il divertimento (Gardaland e Sea Life) e attraverso un’offerta di accomodation che ora, con il nuovo Magic Hotel, inaugurato il primo giugno scorso, conta quasi 500 camere. Una trasformazione che potrebbe presto dar vita al primo villaggio turistico targato Gardaland.
Il progetto
Il ceo ne ha confermato la realizzazione "entro i prossimi 5 anni", con l'obiettivo di attrarre ancora più clientela internazionale. Un modo di avvicinare ulteriormente i flussi del Lago di Garda, perlopiù stranieri, e che attualmente rappresentano il 50% della clientela degli hotel, mentre il bacino di utenza dei parchi si conferma ancora prettamente italiano, con flussi dalla Penisola che arrivano a toccare l’80%.
Gli investimenti
Nel frattempo il focus resta sugli hotel, “il 15/20% del business” e sul parco. Il primo giugno la nuova stagione si è aperta con l’apertura del Magic Hotel, struttura costata 20 milioni di euro e che conta al suo interno 128 camere interamente dedicate alla magia. Tema che quest’anno fa da sfondo alle attrazioni e all’intera offerta di intrattenimento del parco. Ma si lavora già per il prossimo anno, quando aprirà il Water Park. “Abbiamo già iniziato a lavorarci – ha spiegato Vigevani -, aprirà nel 2020”. La novità richiederà un importante investimento da parte del parco del Gruppo Merlin e non sarà l’unica.