Centinaia di milioni di euro di danni e la richiesta di stato di emergenza nazionale. Venezia continua a stare sott’acqua, ormai da questa notte, durante la quale si è toccato un picco di 1,87 centimetri di piena, e il sindaco e il presidente della regione hanno iniziato la conta dei danni.
Dal punto di vista turistico, a inquadrare la situazione attuale è Andrea Gersich, general manager di Albatravel Venezia: “Non eravamo ancora in periodo di bassa stagione, quindi abbiamo ancora diversi gruppi in giro per la città. Ma stiamo cercando di farli rientrare – dice al telefono mentre sta cercando di coordinare l’emergenza – anche perché non è possibile muoversi né raggiungere i luoghi turistici cittadini. Molti attracchi sono inagibili a San Marco e la situazione è piuttosto complicata.
Città in ginocchio
“Abbiamo davanti una devastazione apocalittica e totale” ha detto il sindaco Luigi Brugnaro, mentre Luca Zaia parla di “una città in ginocchio”. Dal punto di vista pratico, è partita la richiesta formale da parte della Regione dello stato di emergenza nazionale, mentre in città il sindaco invita tutti i cittadini a fotografare i danni per essere pronti a richiedere i contributi per risistemare le case. Un passaggio complesso: secondo Brugnaro, “l’80% della città è sott’acqua, con danni inimmaginabili, paurosi”.
E di città in ginocchio parla anche Davide Cori, presidente Albatravel WHL, testimone dell’arrivo dell’onda di marea: “Sembrava uno tsunami: l’acqua è salita di 50 centimetri in pochi minuti, ed è ridiscesa alla stessa velocità, trascinando via tutto”. E purtroppo non è finita: per oggi è previsto un picco di piena di 1,60 centimentri.