“Chiediamo al Parlamento modifiche sostanziali per la tenuta del comparto”. Così Assocamping Confesercenti sul decreto ‘Cura Italia’. Secondo l’associazione che rappresenta gli attori del turismo ‘en plein air’ e dei villaggi turistici “gli interventi previsti per il turismo sono assolutamente insufficienti per il settore ricettivo all’aria aperta, campeggi e villaggi turistici”.
“In questo difficile momento – prosegue in una nota la presidente Monica Saielli - registriamo un azzeramento totale delle prenotazioni e delle vendite; le moratorie fiscali previste sono inadeguate, un paio di mesi non basteranno per recuperare liquidità”.
Le criticità
La moratoria dei mutui al 30 settembre, aggiunge Saielli, “non tiene conto della complessità della situazione e degli scenari futuri: la stagione estiva quest’anno, restando ottimisti, forse potrà iniziare da giugno ma in assenza di turisti stranieri, mentre le presenze italiane subiranno una drastica riduzione perché la crisi economica causata dalla pandemia sta travolgendo tutti. Per le attività stagionali estive occorreranno minimo 18 mesi per ripartire veramente”.
Le richieste
Assocamping chiede poi l’estensione alle strutture ricettive del credito d’imposta del 60% sul canone di locazione fino alla ripresa del comparto, la sospensione delle imposte di soggiorno, l’azzeramento di Imu e Tari, nonché la sospensione delle fatture relative alle utenze. “Senza incassi – sottolinea Saielli - non ci sono risorse da destinare ai pagamenti”.
Ammortizzatori sociali
“È giusto altresì - conclude Saielli - prevedere ammortizzatori sociali anche per i dipendenti stagionali che vedranno slittata la loro assunzione di almeno due mesi e nuove modalità di calcolo della Naspi. Anche l’indennità di 600 euro per i professionisti e lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, dovrà essere prevista non solo per il mese di marzo ma fintantoché non sia cessata l’emergenza sanitaria. Infine, in riferimento alla sospensione delle attività fino al 3 aprile stabilita dal Dpcm del 22 marzo si richiede, per i campeggi e i villaggi turistici, la possibilità di restare aperti limitatamente ai pochissimi ospiti presenti alla data di entrata in vigore del decreto stesso”.