È convinto che il comparto alberghiero dovrà necessariamente cambiare abitudini e garantire attenzioni sanitarie nuove, il presidente di Federalberghi Sardegna, Paolo Manca: “Una volta superata l’emergenza si tornerà a viaggiare, ma, almeno nella fase iniziale, le strutture ricettive dovranno essere in grado di garantire standard nuovi e far sentire i clienti più sicuri”.
Ecco perché, spiega a HotelMag, “abbiamo già attivato dei tavoli di confronto per gestire in maniera differente aspetti cruciali del nostro lavoro come la somministrazione dei pasti o il check-in”. Diversi, intanto, gli scenari che gli imprenditori del ricettivo si trovano ora a valutare: “Se riuscissimo a tornare operativi per il mese di giugno, o al più tardi per il mese di agosto, potremmo sperare nella ripresa del mercato italiano, con il riaffacciarsi del mercato estero a partire da settembre. Sono opzioni che ci permetterebbe di ristabilire un minimo di operatività, ma che – osserva – difficilmente saremo in grado di sostenere senza una detassazione totale del costo del lavoro e un sostegno alla liquidità da parte delle banche”.
Non è, però, da escludere, secondo Manca, la possibilità per la Sardegna di tornare in pista nel 2021. Ma questo, sottolinea, “significherebbe affrontare una bomba sociale senza precedenti e avere decine di migliaia di dipendenti stagionali senza sostentamento per l’inverno”.