L'Italia a numero chiuso Il turismo studia il riavvio

L’Italia sta per ricominciare, ormai è chiaro. Lo dicono e lo sperano tutti. Qualche dubbio emerge però sul come. Al momento non è possibile fare previsioni e intanto i vari operatori si attrezzano per capire come riprendere le attività. Se nell’estate 2020 ripartirà solo l’Italia (o poco altro) molti operatori si troveranno di fronte ad un bivio.

O riorganizzare l’azienda, spostando il mirino vero nuove mete, o attendere tempi migliori. Ma rimane il dubbio delle casse, che per alcuni non sono infinite.

Gli ammortizzatori sociali stanno alleggerendo una parte dei costi aziendali, ma sappiamo bene che non basta e non basterà. Per questo è importante sperare in un allentamento di alcuni divieti. Però lo spazio sull’Italia non è infinito e quelli già attivi da tempo sulla destinazione non lasceranno camere a disposizione dei nuovi ingressi.

Si rischia così di trovarsi di fronte ad una proposta di mercato tutta schiacciata tra 4/6 settimane e con un’offerta limitata nei numeri. Perché in ogni caso gli affollamenti di un tempo non torneranno prima del 2021, forse. Su tutto il fronte turistico si dovrà ragionare su contingenti di clienti ben definiti. Per garantire la sicurezza di tutti. Ecco perché la ripartenza dall’Italia dovrà essere monitorata e seguita nel dettaglio. (r.v.)

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