“Se non si aprono le frontiere e riprendono i voli saremo penalizzati per l’85%”. Il sindaco di Taormina, Mario Bolognari, lancia un grido d’allarme per l’estate. La città siciliana vive soprattutto di flussi internazionali, ora paralizzati dalla crisi covid-19.
“Viviamo di un movimento che per l’85 per cento è straniero”, spiega a Repubblica.it e il turismo di prossimità non riuscirà a colmare il vuoto dei mancati flussi esteri. “Il turismo di prossimità, i voucher, gli interventi per regalare una notte sono cose bellissime, che però non aiutano queste località”.
Allo stesso modo, spiega il sindaco, non può essere una possibilità rimandare la stagione turistica al 2021. “Chiudere quest’anno per riaprire nel 2021 è illusorio, perché quando ci presenteremo sul mercato internazionale tutto si sarà spostato altrove. Abbiamo bisogno di aiuti che consentano alle persone di tenere aperto. Questo significa contributi a fondo perduto adeguati al mantenimento delle strutture in proporzione al fatturato degli ultimi due o tre anni, prestiti, mentre le agevolazioni sui suoli pubblici sono misure utili, ma non risolutive”.