Anche Firenze, purtroppo, è caduta nel vortice della pandemia ma intende rialzare la testa puntando sulle opportunità del congressuale.
La città ha subito in questi mesi un crollo verticale sul fronte degli arrivi internazionali. Le cifre sono quelle riportate da Firenze Convention Bureau, che segnala punte del -70% per la componente internazionale, non compensata da quella domestica e di prossimità, nonostante i piccoli segnali di ottimismo.
A Firenze è aperto solo il 40% degli alberghi e l’occupazione per il mese di agosto è del 24%, con tariffe inferiori anche del 35% rispetto all’analogo periodo del 2019.
Un quadro drammatico, dunque, in cui però il presidente di Firenze Convention Bureau Federico Barraco (nella foto) trova comunque modo di aprire uno spiraglio di fiducia: “C'è lo spazio - sostiene - per costruire il progetto del turismo che vogliamo per il futuro, sia nel segmento leisure che in quello congressuale. Nei prossimi mesi metteremo a punto un piano per incentivare la ripartenza del turismo congressuale, che porta a Firenze visitatori con una capacità di spesa media pro capite molto elevata”.
L'obiettivo per l'autunno
L’obiettivo del bureau è partire con cinque o sei congressi da 3mila persone ciascuno “e dare così una bella spinta - aggiunge Barraco -. Per farlo serve un'iniezione di investimenti e stiamo allacciando contatti con partner adeguati”.
La città, intanto, registra i primi importanti segnali: dal Gp di Formula Uno alla sfilata di Dolce e Gabbana in programma a settembre, passando per il lieve ma costante incremento delle presenze turistiche in città che fa ben sperare per l'autunno. “Con un nostro partner abbiamo vinto il bando per portare a Firenze nel 2022 il congresso dell'Associazione mondiale aeronautica: è un altro segnale importante. Adesso dobbiamo mettere tutto a sistema e dobbiamo farlo sul serio” conclude Barraco.