Sostegno, non assistenza, per un settore ormai ridotto sul lastrico e che non vuole più essere escluso dalle decisioni governative. Questa la richiesta che, in una lettera aperta rivolta al presidente del Consiglio Mario Draghi e ai ministri Daniele Franco (Economia e Finanze), Giancarlo Giorgetti (Sviluppo Economico), Dario Franceschini (Beni e Attività Culturali) e a Massimo Garavaglia (prossimo ministro del Turismo), fanno le associazioni che rappresentano le imprese e i professionisti del settore dei congressi, dei convegni e degli eventi aziendali e privati riunite sotto l’egida di #Italialive.
"Siamo rimasti sempre chiusi"
"Il nostro – lamenta Salvatore Sagone, presidente del Club degli eventi e della Live Communication e portavoce nei rapporti con i media di #Italialive - è l’unico settore che, dall’inizio dell’emergenza Covid-19, è sempre rimasto sostanzialmente chiuso e che non ha avuto attenzioni concrete da parte del Governo, se non solo briciole rispetto ai ristori necessari e in parte già stanziati”
Ristori per tutta la filiera
Dal momento che, anche dopo la riapertura, il comparto avrà bisogno di almeno 18 mesi per tornare a regime, i rappresentanti della event industry chiedono ristori per tutta la filiera che, come dichiara Alessandra Albarelli, presidente di Federcongressi&eventi e portavoce dei rapporti istituzionali e politici di #Italialive (nella foto) “è stata esclusa dall’uso erroneo dei codici Ateco come sistema per individuare le categorie danneggiate”.
Misure ad hoc
Albarelli chiede anche ammortizzatori sociali ad hoc e alternativi allo strumento della Cig, di cui è necessaria la proroga, ma non sufficiente. Occorre dunque “prevedere strumenti che garantiscano alle imprese di non depauperare il capitale sociale costituito in anni di attività, ad esempio con l’ammortamento delle perdite degli esercizi 2020 e 2021 in cinque anni”.
È poi necessario mettere in campo misure a sostegno della domanda “prevedendo - spiega Albarelli - sgravi fiscali per chi investe in eventi per fare sviluppo di impresa, formazione aziendale, promozione del made in Italy e valorizzazione della ricerca. Il settore dei congressi e degli eventi, filiere connesse e delle imprese creative, cui apparteniamo, deve avere un riconoscimento unitario e una centralità nella ripartenza”.
Un aiuto per la campagna vaccinale
Dal canto suo il settore dei congressi e degli eventi si dichiara pronto anche per dare un contributo concreto mettendo a disposizione competenze e strutture per la campagna di vaccinazione Covid-19: i centri congressi, gli alberghi e tutta la filiera connessa all’organizzazione degli eventi hanno investito ingenti risorse in sistemi di sanificazione e, aggiungono i rappresentanti delle associazioni, “applicano protocolli di sicurezza stabiliti nelle ‘Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative’ elaborati da Federcongressi&eventi e approvati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome al pari del comparto Museale che sta riaprendo. E nondimeno continuiamo ad essere esclusi, tra l’indifferenza generale”.