Dagli operatori della cultura alla ristorazione, arrivano da più parti le richieste al Governo per una riapertura che non sia a singhiozzo. E l’esecutivo si mette allo studio di una serie di protocolli che possa consentire la ripresa in sicurezza.
La discussione però, come riporta open.online, parte dalle tempistiche con la linea rigorista che vorrebbe attendere il primo maggio per il ripristino delle zone gialle e gli aperturisti che vorrebbero anticipare di almeno una settimana.
Per i ristoranti, si potrebbe preferire l’attività all’aperto. Ma sembra improbabile un’apertura serale.
Per quanto riguarda cinema e teatri, il limite di capienza potrebbe essere spostato dal 25 al 50%, con il limite degli spettatori a 500; nelle arene il limite potrebbe passare a 1000. Per il pubblico, ci sarebbe anche l’obbligo di indossare le mascherine ffp2.
Ancora da focalizzare invece le eventuali misure sui tamponi, dal momento che obbligare il pubblico a un test a pagamento sarebbe ritenuto un elemento di discriminazione.