Dopo anni di discussioni, alla fine Venezia bandirà tutte le navi da crociera dal suo centro storico. Una decisione a cui la pandemia ha dato senz’altro un proprio contributo, ma che ora mette sul tavolo la questione di come gestire i futuri flussi dei crocieristi che dovranno sbarcare a distanza.
Il tema è di grande interesse anche all’estero, e la piattaforma Itb Berlin Now ne fa una breve analisi evidenziando anzitutto come, prima della crisi Covid, la città arrivasse a toccare i 20 milioni di visitatori l’anno, compresi gli escursionisti delle navi, pari a circa 1,6 milioni. Sino allo scorso anno le navi da crociera attraccavano al porto Marittima e navigavano attraverso il Canale della Giudecca e il bacino di San Marco, ma dall’1 aprile scorso, per decreto legge, è entrato in vigore lo stop alle navi di grandi dimensioni, che dovranno attraccare al porto industriale della città sino a quando non verrà trovata una soluzione permanente.
Il governo italiano - prosegue l’articolo - sta valutando la possibilità che le navi utilizzino i canali esistenti (il canale industriale fino a Porto Marghera e il Canale Vittorio Emanuele III) per aggirare il centro storico, ma è comunque prevista una consultazione per definire un terminal crociere alternativo alla periferia della città, che consenta di arrivare a Venezia in nave da crociera, ma non proprio davanti a Piazza San Marco. S. P.