Un infinito lockdown che blocca dal 23 febbraio 2020 mille imprese, 8mila lavoratori diretti e almeno 40mila indiretti. Questa la drammatica situazione in cui versano le aziende attive nei viaggi d’istruzione, un segmento completamente fermo che ha necessità urgenti di sostegno.
Gli interventi più urgenti
Necessità espresse al ministro del Turismo Massimo Garavaglia (nella foto) dalle Associazioni Aidit Federturismo Confindustria, Astoi Confindustria Viaggi, Assoviaggi Confesercenti, Fiavet Confcommercio, Maavi Conflavoro e Fto - Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio. In un incontro con il titolare del dicastero le associazioni, oltre a ribadire l’urgente bisogno di adeguati indennizzi per l’intero settore, del tax credit e di interventi per fronteggiare le criticità legate ai voucher, hanno anche ricordato che i viaggi d’istruzione assegnati tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 attraverso regolari bandi di gara non si sono mai potuti svolgere. Tale circostanza ha fatto precipitare istituti scolastici e agenzie in un vortice di contenziosi in tutto il territorio nazionale, lasciando le imprese in grave difficoltà finanziaria a causa degli impegni già presi con i fornitori, spesso di altri Paesi.
Le idee per sostenere il settore
Tra le proposte presentate a Garavaglia la possibilità di estendere il periodo utile per effettuare i viaggi di istruzione nel corso dell’anno e di consentire la loro realizzazione nelle nostre città d’arte già dalla prossima primavera. Dal canto suo il ministro si è impegnato ad attivare a gennaio un tavolo di confronto sul turismo scolastico coinvolgendo il Ministero dell’Istruzione.