L’incremento del numero dei viaggiatori diretti in Sardegna porta con sé anche un aumento sul fronte dei prezzi. Come riporta l'Unione Sarda, complice il fatto che da maggio non esiste più un tetto massimo per i prezzi dei biglietti, le cifre tornano nelle mani delle compagnie aeree. E Ita Airways e Volotea, che hanno accettato di gestire la continuità territoriale per un anno senza compensazioni economiche, cercano di massimizzare i ricavi puntando sui vacanzieri.
Malgrado il costo dei biglietti aerei, lievitato soprattutto nell’altissima stagione, e cancellazioni e ritardi, la stagione turistica viaggia comunque a gonfie vele.
Ma Gian Mario Pileri, presidente di Fiavet Sardegna, commenta: “Ci stanno salvando, con numeri molto interessanti, gli stranieri che avevano prenotato i biglietti sei mesi fa, pagando tariffe molto più basse con le loro compagnie: infatti i turisti che abbiamo ora sono principalmente spagnoli, tedeschi, austriaci, britannici e francesi”.
Da metà luglio, è la sua previsione, i numeri rallenteranno: “E’ un tipo di turista che, quando i prezzi diventano da altissima stagione, se la dà a gambe. Siamo diventati una terra per turisti ricchi, ed è un errore: 2mila 500-3mila euro solo di biglietti per venire in Sardegna, che sono richiesti a una famiglia, collocano la nostra isola fuori dal mercato delle vacanze”.