I rincari e la guerra in Ucraina non frenano il turismo, che quest’estate in Italia rivede i numeri del 2019, anche grazie al ritorno degli stranieri. La tendenza – già più volte riporta da TTG Italia – è confermata anche dall’ultima fotografia scattata dall’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio, sulla base di interviste a titolari di imprese ricettive italiane nel periodo compreso tra il 15 e il 30 giugno.
I risultati dell’indagine, realizzata da Isnart - Unioncamere, evidenziano che nonostante le preoccupazioni per l’inflazione, la ripresa dei contagi da Covid e il conflitto, nella stagione estiva 2022 potrà essere recuperato il terreno perso negli ultimi due anni a causa della pandemia.
I dati
Il consuntivo del mese di giugno, ha fatto registrare un aumento del 26% delle camere vendute rispetto al 2021. Gli operatori hanno dichiarato di aver venduto il 50% delle camere, sul totale di quelle disponibili: un valore prossimo a quello registrato nel 2019.
Per il periodo che va da luglio a settembre ci si attende un assorbimento dell’offerta pari, in media, al 48% delle camere disponibili (che sostanzialmente raddoppia quella registrata nel 2021), con un picco nel mese di agosto del 62% di prenotazioni già effettuate, contro il 33% registrato nello stesso periodo dello scorso anno.
Le destinazioni
Come di consueto, le località di mare si confermano la top destinazion, con il 71,2% delle camere già prenotate per il mese di agosto.
Il trend è positivo anche per la montagna: gli operatori segnalano il 51,7% delle camere prenotate per il mese di luglio e il 61,9% per il mese di agosto.
Ma recuperano terreno le città d’arte, tra le destinazioni più penalizzate a causa dell’emergenza sanitaria. Rispetto allo scorso anno, queste registrano prenotazioni pari a poco più della metà delle camere disponibili per i mesi di luglio (54,5%) e di poco inferiori ad agosto (45,7%), contro appena il 18% circa dello scorso anno.
Tornano gli stranieri
Sul fronte dei flussi, il 40% degli operatori intervistati dichiara un aumento della clientela straniera, mentre solo la metà ne prevede un calo.
Si tratta, prevalentemente, di turisti provenienti dalla Germania (+31,9% rispetto al 2021), mentre trovano sostanzialmente conferma e potenziale di crescita rispetto ai livelli dello scorso anno i flussi provenienti da Svizzera, Austria, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito.
Riguardo alle prenotazioni dalla Russia, il 60% degli operatori attende una diminuzione, mentre per il 38% sono stabili rispetto allo scorso anno.
Sul fronte delle sistemazioni, l’emergenza sanitaria ha favorito l’extralberghiero e le soluzione all’aria aperta. Ma, sottolinea l’indagine, nelle prossime settimane si registrerà un recupero relativamente più intenso del comparto alberghiero, che darà seguito alla forte ripresa registrata all’inizio dell’anno.
Continua, comunque, il trend positivo del mercato alternativo rappresentato dagli alloggi privati in affitto su Airbnb che a maggio 2022 indicava oltre 11 milioni di notti prenotate tra giugno e agosto, 3,5 milioni in più rispetto a quanto registrato nello stesso periodo del 2021 (+ 32%).
Non mancano, però, alcune criticità: il 36% delle strutture ha dichiarato di aver dovuto aumentare i prezzi per far fronte all’incremento dei costi; e il 27,6% degli operatori ha ribadito grandi difficoltà nel reperimento del personale.