È iniziata già da quest’estate l’era dell'ingresso contingentato a Venezia. Per ora, si tratta di un obbligo di prenotazione, e dal prossimo 16 gennaio verrà introdotto un ticket variabile da 3 a 10 euro per entrare in città e nelle isole minori della Laguna.
La battaglia all’overtourism lanciata dalla città lagunare non la vede isolata nel panorama italiano. Sono infatti ormai diverse le realtà che cercano di limitare gli accessi di turisti per tutelare il patrimonio artistico o naturalistico e per salvaguardare l’esperienza di vacanza.
In Sardegna, ad esempio la spiaggia di Punta Molentis, a Villasimius, concede l’accesso a 500 persone al giorno, e numero chiuso anche per le vicine spiagge di Portu Sa Ruxi con un massimo di 450 e Riu Trottu, con 150 pax al giorno. Per accedere si paga 10 euro per ogni auto posteggiata, 1 euro per ogni passeggero e 3 euro per pedoni e ciclisti.
Stessa cosa andando verso Nord, dove anche la spiaggia della Pelosa è a numero chiuso. Chi vuole accedere paga 3,50 euro e deve sperare di essere tra i 1500 ammessi ogni giorno.
Anche Amalfi sta andando nella direzione intrapresa da Venezia. Si è già proceduto a contingentare il traffico dei mezzi – come bus turistici e auto – ed è stata soppressa la sosta dei primi. Inoltre si sta cercando di potenziare il traffico marittimo. L’idea, o meglio la strategia, è quella di avere una gestione più manageriale del turismo cercando di evitare gli affollamenti in pochi giorni e puntare, invece, sul lungo periodo.