Tornano gli stranieri in Italia e la spesa turistica nel trimestre estivo 2022 potrebbe avvicinarsi ai 17 miliardi di euro, raggiungendo i livelli del pre-pandemia. A confermarlo è l’ultima indagine Confcommercio, che ha analizzato i dati sugli arrivi dall’estero tra luglio e settembre. A trainare la ripresa dei flussi il mercato nordamericano, con Stati Uniti e Canada che hanno raggiunto i valori del 2019.
Nel complesso, i dati evidenziano che il mercato Usa vedrà una crescita rispetto al 2022 per i prossimi mesi estivi, anche grazie alla debolezza dell’euro. Le prenotazioni dei turisti americani per l’attuale stagione estiva, infatti, sono già in buona parte state effettuate: sono 2,2 milioni i nordamericani previsti in arrivo tra luglio e settembre (pari a 4,4 milioni di presenze) con una spesa complessiva prevista di oltre 2,1 miliardi di euro, superiore del 20% rispetto al 2019.
Un andamento molto simile si registra anche per il mercato canadese, che sta registrando negli ultimi mesi una forte ripresa.
In forte calo, invece, i mercati asiatici, in particolare quello cinese ancora chiuso. Altri mercati, che lentamente stanno riaprendo, come quello giapponese o coreano, vedono un numero di turisti molto inferiore rispetto al 2019, anche se si denota comunque una ripresa.
Come conseguenza della guerra in Ucraina e delle sue conseguenze, i russi sono quasi scomparsi per via delle limitazioni ai voli esistenti, mentre altre provenienze mostrano una dinamica positiva. In particolare, le provenienze dal Sud America stanno registrando ottimi andamenti per le prenotazioni estive, così come quelle dall’Australia.
Mercato europeo
L’andamento del mercato europeo sembra essere abbastanza in linea con i dati del 2019. A parte il caso Spagna, che nel quadrimestre giugno-settembre dovrebbe recuperare i valori di passeggeri del 2019 - circa un milione di passeggeri - il Regno Unito continua il recupero mese su mese verso il 2019 con un quadrimestre in cui gli arrivi sono stimati dal 16% al 6% di passeggeri in meno rispetto al 2019. Si tratta di un mercato da poco meno di 2 milioni di arrivi in estate, che prima del Covid aveva registrato buoni trend di incremento, soprattutto al Centro e Sud Italia.
Significative anche le perdite di arrivi in aereo dalla Germania rispetto al 2019, con una punta del -27% a luglio, mese importante per le vacanze dei tedeschi, e valori che comunque restano inferiori del 18% ancora nelle previsioni di settembre. Complice l’effetto dei forti disagi registrati negli aeroporti per via di scioperi e agitazioni, il primo mercato incoming per l’Italia – con quasi 7,5 milioni di arrivi nelle strutture turistico ricettive tra giugno e settembre – rischierebbe dunque di mancare in parte all’appello della ripresa. Viene però in soccorso il mix dei mezzi di trasporto prescelto per venire nella Penisola, che prevede il mezzo aereo solo nel 50% dei casi. Il risultato è che, a fronte di un prevedibile aumento dei turisti tedeschi rispetto al 2019 nelle destinazioni italiane più agevolmente raggiungibili con mezzi propri e su strada, in particolare quelle del Nord-Est e del Centro-Nord Adriatico, come peraltro confermano i dati di traffico registrati sulla A22 già da maggio, avremo valori ancora contenuti soprattutto nel Sud e isole, dove approdava il segmento con più alto potere di acquisto in media.